Nei Paesi OCSE e dell’Unione europea un adulto su cinque presenta sintomi lievi o moderati di depressione o ansia, spesso non diagnosticati né trattati. È quanto emerge dal rapporto OECD 2025 “Mental Health Promotion and Prevention: Best Practices in Public Health”, che analizza l’impatto della salute mentale sulla popolazione e individua undici interventi efficaci di prevenzione e promozione del benessere psicologico.
Secondo l’analisi, metà dei casi di depressione moderata non riceve diagnosi, mentre i sintomi lievi, se non trattati, possono evolvere in disturbi maggiori. Il costo complessivo della salute mentale è stimato in circa il 4% del PIL nei Paesi europei, pari a oltre 600 miliardi di euro l’anno tra spesa sanitaria, previdenza sociale e perdita di produttività.
Il rapporto individua 11 programmi “best practice” già sperimentati in diversi Paesi: tra questi Prompt Mental Health Care (Norvegia), iFightDepression Tool (Germania), Next Stop: Mum (Polonia, per lo screening della depressione post-partum), VigilanS (Francia, prevenzione del suicidio) e Mental Health First Aid, diffuso in più Stati. Secondo le stime OCSE, questi interventi possono ridurre la durata e la gravità dei sintomi fino all’87% e migliorare la resilienza e la partecipazione scolastica o lavorativa con benefici fino al 60%.
La simulazione dell’OCSE indica che l’estensione di quattro programmi chiave nei Paesi membri potrebbe prevenire 26,2 milioni di nuovi casi di disturbi mentali entro il 2050, con risparmi medi annui di 4,7 euro pro capite in spesa sanitaria e 3,8 euro in costi del lavoro.
Tra le priorità raccomandate ai decisori: estendere i servizi di salute mentale a bassa soglia e online, rimborsare la psicoterapia per ridurre le barriere economiche, potenziare la formazione di insegnanti, ostetriche e altri operatori non specialisti, e adottare standard comuni per la valutazione degli interventi.
Il rapporto sottolinea infine la necessità di investire nella pianificazione della forza lavoro in salute mentale e di migliorare il coordinamento intersettoriale, per favorire l’adozione e il trasferimento dei programmi più efficaci nei diversi sistemi sanitari.
FONTE: Mental Health Promotion and Prevention (EN)