In una recente pubblicazione su Cochrane Database of Systematic Reviews, i ricercatori hanno analizzato l’effetto dell’etichettatura calorica sulla scelta e sul consumo di alimenti, bevande alcoliche e analcoliche.
I risultati indicano che l'applicazione di etichette con una chiara indicazione delle calorie contenute, se applicata su larga scala, potrebbe ridurre l’apporto calorico. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi effetti.
L’etichettatura calorica su alimenti e bevande rappresenta una delle strategie per favorire scelte più sane, incoraggiando scelte alimentari più consapevoli, riducendo così l’apporto calorico e favorendo il controllo del peso. Tuttavia, l’efficacia di questa strategia dipende da vari fattori, come il contesto, il tipo di etichetta e lo status socioeconomico dei consumatori.
Dopo una rigorosa selezione degli studi disponibili, il team ha creato un dataset con informazioni sul contesto, i partecipanti (inclusi etnia, genere, età e status socioeconomico), i prodotti analizzati, le caratteristiche delle etichette, la durata dell’esposizione e i risultati osservati.
Otto studi con 2.134 partecipanti hanno esaminato il consumo effettivo di calorie, mostrando una riduzione media di circa 35 kcal per pasto, il 5,9% della media per i pasti senza etichetta.
Per quanto riguarda le bevande alcoliche, non ci sono dati rilevanti sulla riduzione delle calorie o sulle unità di alcol consumate. Le prove in questo ambito sono molto incerte, e non sono stati identificati studi che analizzassero l’impatto sul consumo effettivo.
Le etichette possono essere un valido aiuto per chi desidera seguire un'alimentazione più sana. Tuttavia, per ottenere risultati significativi, è necessario affiancare a questa misura altre strategie, come campagne di educazione alimentare e l'offerta di alimenti sani a prezzi accessibili.
Matteo Vian