La Fda americana ha deciso di vietare un colorante rosso brillante utilizzato in caramelle, gomme da masticare, bevande, snack e farmaci. La sostanza - denominata colorante rosso n. 3 o FD&C Red No. 3 o eritrosina - è approvata da oltre 50 anni per l'uso in alimenti e medicinali. Studi indicano che dosi elevate del colorante potrebbero causare il cancro nei ratti, anche se non esistono prove che la sua ingestione sia cancerogena per l'uomo. I funzionari dell'agenzia hanno comunque disposto che il rosso n. 3 venga eliminato dai cibi entro metà gennaio 2027 e dai farmaci l'anno successivo, riporta il 'Washington Post'.
La Fda spiega che il provvedimento si basa sulla clausola Delaney, una norma federale secondo cui vanno proibiti additivi che siano risultati, a qualsiasi dose, cancerogeni per l'uomo o gli animali. "La clausola Delaney è chiara: la Fda non può autorizzare un additivo alimentare o un additivo colorante se è stato scoperto che causa il cancro negli esseri umani o negli animali", ha dichiarato Jim Jones, vice commissario dell'ente regolatorio Usa per gli alimenti a uso umano, puntualizzando tuttavia che "il modo in cui il rosso n. 3 provoca tumori nei ratti maschi non si verifica nell'uomo".
La decisione dell'agenzia arriva dopo anni di pressione, ricorda il 'Wp'. Nel 2022 il Center for Science in the Public Interest, un'organizzazione senza scopo di lucro, ha guidato una petizione chiedendo alla Fda di rimuovere formalmente il colorante dall'elenco degli additivi coloranti approvati negli alimenti. Nel 1990 l'ente regolatorio ha vietato il rosso n. 3 nei cosmetici, per studi che lo collegavano al cancro nei ratti. All'epoca la Fda dichiarò che avrebbe preso provvedimenti anche per proibirne l'impiego in altri prodotti, ma finora non era accaduto. Gli oppositori della sostanza hanno affermato che l'additivo avrebbe dovuto essere vietato decenni fa. La National Confectioners Association ha assicurato che rispetterà la disposizione dell'agenzia regolatoria: "I nostri consumatori e tutti coloro che lavorano nel settore alimentare - ha rimarcato - vogliono e si aspettano una Fda forte e un quadro normativo nazionale coerente e basato sulla scienza".