Le persone con un elevato livello di fitness cardiorespiratorio (CRF), indipendentemente dal loro indice di massa corporea (BMI), non sono a maggior rischio di mortalità per malattie cardiovascolari (CVD) o per tutte le cause rispetto agli individui normopeso e in forma. Questo è quanto emerso dallo studio pubblicato sul "British Journal of Sports Medicine", condotto da un gruppo di ricercatori guidati da Nathan R. Weeldreyer (University of Virginia, Charlottesville, USA) e Jeison C. De Guzman (University of Bristol, UK).
È stata effettuata una revisione sistematica e una meta-analisi per valutare la relazione combinata tra CRF e BMI sul rischio di mortalità per CVD e per tutte le cause, calcolando HR aggregati e IC al 95% utilizzando un modello a effetti casuali con stima della massima verosimiglianza e varianza robusta. Il gruppo di riferimento era composto da individui normopeso e in forma, confrontati con normopeso non in forma, sovrappeso in forma e non, e obesi in forma e non. Le fonti di dati includevano database elettronici come PubMed/Medline, Web of Science e SportDiscus, oltre ad articoli pubblicati tra gennaio 1980 e febbraio 2023.
I risultati hanno incluso 20 articoli con un totale di 398.716 osservazioni. Rispetto al gruppo di riferimento, i soggetti sovrappeso-in forma (HR CVD: 1,50 (0,82-2,76), HR per tutte le cause: 0,96 (0,61-1,50)) e obesi-in forma (HR CVD: 1,62 (0,87-3,01), HR per tutte le cause: 1,11 (0,88-1,40)) non hanno mostrato un rischio di mortalità statisticamente diverso. Al contrario, i normopeso non in forma (HR CVD: 2,04 (1,32-3,14), HR per tutte le cause: 1,92 (1,43-2,57)), i sovrappeso non in forma (HR CVD: 2,58 (1,48-4,52), HR per tutte le cause: 1,82 (1,47-2,24)) e gli obesi non in forma (HR CVD: 3,35 (1,17-9,61), HR per tutte le cause: 2,04 (1,54-2,71)) hanno dimostrato un rischio di mortalità 2-3 volte maggiore.
Lo studio ha confermato che il CRF è un forte predittore di mortalità per CVD e per tutte le cause, attenuando i rischi associati a sovrappeso e obesità. La revisione ha considerato una percentuale maggiore di donne (33%) e un campione più diversificato a livello globale rispetto agli studi precedenti.
I dati raccolti hanno mostrato che gli individui con un elevato CRF, indipendentemente dal BMI, non presentavano un rischio maggiore di mortalità per tutte le cause o per CVD rispetto ai normopeso in forma. Al contrario, gli individui non in forma hanno mostrato un aumento significativo del rischio di mortalità per tutte le cause (~2 volte) e per CVD (2-3 volte). È stato evidenziato che per essere considerati in forma, i soggetti dovevano superare solo il 20° percentile del CRF della popolazione studiata. Questo suggerisce che riduzioni significative del rischio di mortalità possono essere ottenute con livelli moderati di CRF adeguati all'età, indipendentemente dal BMI.
Questi risultati hanno implicazioni rilevanti per la salute pubblica e le strategie di mitigazione del rischio. Una strategia centrata sul miglioramento del CRF, con un focus sull'attività fisica piuttosto che sulla perdita di peso, potrebbe migliorare i risultati di salute e ridurre le problematiche associate ai tentativi ripetuti di calo ponderale.
A.Z.
Sports Med. 2024 Nov 13:bjsports-2024-108748. doi: 10.1136/bjsports-2024-108748. Epub ahead of print.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39537313/