Più basso è il livello di colesterolo LDL, minore è il rischio di nuovi eventi cardiovascolari, con benefici evidenti già dopo 11 mesi. È l'approccio "colpisci presto, colpisci forte"
Il finerenone è un antagonista non steroideo del recettore dei mineralcorticoidi, approvato per il trattamento della malattia renale cronica e del diabete di tipo 2
La cardiologia e l’elettrofisiologia italiane stanno vivendo una vera e propria rivoluzione tecnologica. Questo è stato il tema centrale dell’evento “La cardiologia che batte al ritmo del futuro”
Un farmaco finora usato per malattia renale cronica riesce a ridurre del 16% il rischio di mortalità e ricoveri in pazienti con insufficienza cardiaca lieve ma difficile da gestire e trattare
L'infusione di una miscela bilanciata di aminoacidi potrebbe rappresentare una nuova strategia efficace per ridurre l'incidenza dell'insufficienza renale acuta nei pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca
Nuove speranze per il trattamento dell'ipertensione non controllata: lesaxerenone si è dimostrato un'alternativa valida ai diuretici tiazidici per il suo trattamento
Le statine sono riconosciute per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, un recente aggiornamento Cochrane mira a valutare i benefici e i rischi della terapia preoperatoria
Questo risultato è rilevante perché sfida la convinzione diffusa, basata su studi in acuto, che la digossina sia inferiore ai beta-bloccanti per il controllo della frequenza cardiaca nei pazienti con fibrillazione atriale
L'uso integrato di farmaci cardiovascolari e medicinali palliativi è spesso sottoutilizzato, nonostante i benefici potenziali in termini di riduzione dei sintomi e miglioramento del benessere
Lo studio apre la strada allo sviluppo di farmaci specifici per i diversi canali della famiglia degli HCN, coinvolti in malattie cardiache e neurologiche, come encefalopatie epilettiche infantili e dolore cronico
Gli effetti cardiovascolari di semaglutide sono stati simili negli uomini e nelle donne, ma la riduzione del peso corporeo è stata molto più pronunciata in quest'ultime
L'uso delle equazioni PREVENT potrebbe portare a una sostanziale riduzione del numero di pazienti eleggibili per la terapia con statine per la prevenzione primaria
Lo xilitolo, un comune dolcificante a basso contenuto calorico, e un aumento del rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE), come infarto miocardico, ictus e morte
L’impiego di un dispositivo di supporto meccanico con una particolare pompa riduce di oltre un quarto la mortalità nei pazienti colpiti da infarto miocardico acuto complicato da shock cardiogeno
I medici dovrebbero considerare la possibilità che i farmaci antipertensivi contribuiscano alla dermatite eczematosa nei pazienti anziani e valutare l'opportunità di modificare la terapia antipertensiva
Le riduzioni nei livelli di trigliceridi osservate con plozasiran sono promettenti e giustificano ulteriori studi: è quanto afferma un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine
Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine solleva dubbi sull'utilità della terapia a lungo termine con beta-bloccanti nei pazienti affetti da infarto miocardico con frazione di eiezione ventricolare sinistra preservata
Un recente metanalisi pubblicata su JAMA Cardiology fornisce un'analisi approfondita dell'associazione tra la profilassi antibiotica e l'incidenza di endocardite infettiva associata a procedure dentali invasive
L'analisi secondaria del trial clinico INVESTED ha esaminato l'efficacia del vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio rispetto alla formulazione standard in pazienti con malattie cardiovascolari ad alto rischio
Focalizzata sulla salute femminile Organon Italia allarga gli orizzonti attraverso l’accordo con il gruppo Adamed. A colloquio con il presidente e amministratore delegato Alper Alptekin
La prima assunzione di triptani in soggetti sofferenti di emicrania ad alto rischio cardiovascolare si associa a un aumento delle probabilità di ictus ischemico e infarto miocardico
Due nuovi farmaci anti-PCSK9, se assunti subito dopo l'infarto, rende ancora più efficace la terapia, riducendo di circa il 70% la possibilità di un secondo infarto, ictus e morte
La mortalità cardiovascolare è simile tra pazienti trattati con diuretici tiazidici, calcio antagonisti o inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina
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Sarà presentato il secondo Rapporto Fnomceo-Censis: “Il necessario cambio di paradigma nel Servizio sanitario: stop all’aziendalizzazione e ritorno del primato...