La carenza di vitamina C, condizione nota come scorbuto, sta riemergendo a causa dell’aumento del costo della vita, nonostante la condizione sia comunque rara nei paesi sviluppati. A evidenziarlo è una ricerca pubblicata su BMJ Case Reports, che ha riportato il caso clinico di un uomo, segnalato in Australia. Il caso è stato descritto da un team guidato da Andrew Dermawan, del Sir Charles Gairdner Hospital di Perth, secondo il quale un trattamento con vitamina C e altri integratori può essere efficace.
Vitamina C: il fabbisogno nutrizionale e la carenza
La vitamina C è una vitamina idrosolubile che prende parte a numerose reazioni metaboliche e alla biosintesi di collagene, alcuni aminoacidi e ormoni, e ha effetti antiossidanti, potenzia la risposta immunitaria e svolge una funzione protettiva a livello di stomaco. La vitamina C è contenuta soprattutto nella frutta e nella verdura. Tuttavia, la molecola si degrada facilmente durante i trattamenti di conservazione e cottura, oltre a essere danneggiata da ossigeno e calore. Per assicurare un buon apporto di vitamina C è quindi necessario consumare frutta e verdura fresche e crude o poco cotte. Il fabbisogno di vitamina C è di 60 mg al giorno, che sale a 70 mg in gravidanza.
La carenza di vitamina C provoca una condizione nota come scorbuto, che in passato era molto diffuso tra le persone che assumevano poca frutta e verdura fresche. I primi sintomi della malattia sono apatia, anemia e inappetenza e poi, per la mancata sintesi di collagene, sanguinamento delle gengive, caduta dei denti, dolori muscolari, fragilità dei capillari ed emorragie sottocutanee. Oltre alla cattiva alimentazione, i fattori di rischio per lo scorbuto includono l’obesità, chirurgia bariatrica e un basso reddito.Il caso clinico
I ricercatori hanno descritto il caso di un uomo che presentava, sulle gambe, puntini simili a un’eruzione cutanea. Inoltre, il paziente aveva sangue nelle urine e anemia. Gli esiti degli esami di imaging non hanno dato segni di emorragia interna, così come i test per valutare l’eventuale presenza di disturbi infiammatori, autoimmuni e del sangue sono risultati negativi. Dopo il ricovero, l’eruzione cutanea si è diffusa e solo dopo aver approfondito la dieta del paziente, il team ha ipotizzato lo scorbuto, ipotesi confermata dalle analisi del sangue che non hanno rilevato livelli visibili di vitamina C e bassi livelli di altri nutrienti importanti. Al paziente, quindi, sono stati somministrati 1000 mg di vitamina C, vitamina D3, acido folico e un integratore multivitaminico, che hanno curato l’eruzione cutanea e i sintomi associati.Il caso ha evidenziato che altri fattori, come alcolismo, fumo, disturbi alimentari, basso reddito familiare e obesità, interferiscono con l’assorbimento della vitamina C e possono dare inizio allo scorbuto. Inoltre, l’aumento del costo della vita rende più difficile per le famiglie permettersi cibi nutrienti di buona qualità, mentre ci sono state numerose segnalazioni di scorbuto derivante da complicazioni successive a un intervento di chirurgia bariatrica, come osservano gli autori.
Fonte:
Dermawan A. et al., Scurvy – a re-emerging disease with rising cost of living and number of bariatric surgical procedures. BMJ Case Reports (2024); doi: 10.1136/bcr-2024-261082