Non c'è dubbio che l'oncologia si sia evoluta in modo radicale negli ultimi anni, portando ad un sostanziale miglioramento dell'aspettativa di vita dei pazienti. In questo contesto, pertanto, l’ottimale e tempestiva gestione delle comorbidità diventa parte integrante delle cure oncologiche. I pazienti oncologici sono particolarmente suscettibili alle infezioni. Circa il 50% delle cause di decesso nei pazienti affetti da tumori solidi è rappresentato da infezioni. Alcune di esse sono causate da agenti patogeni potenzialmente prevenibili attraverso le vaccinazioni. Per tale ragione, promuovere i programmi vaccinali attraverso una corretta informazione diventa prioritario.
In questo editoriale intitolato “VACCINATIONS IN CANCER PATIENTS: A CALL TO ACTION” pubblicato su Annals of Research in Oncology abbiamo voluto sottolineare il ruolo chiave dell’oncologo nel fornire le giuste spiegazioni e rassicurazioni ai propri pazienti circa l’importanza di aderire ai programmi vaccinali. Riteniamo che, affinchè il counseling vaccinale sia davvero efficace, l’oncologo per primo deve migliorare le proprie conoscenze in questo campo scoprendo come le infezioni possano avere un impatto detrimentale sulla prognosi dei pazienti. La survey promossa da AIOM lo scorso anno ha chiaramente messo in evidenza come ancora troppi pochi oncologi abitualmente raccomandino le vaccinazioni in occasione della presa in carico. Eppure ci sono ormai evidenze di come il virus influenzale possa alterare il microambiente tumorale promuovendo, attraverso una infiammazione sostenuta nel tempo, la progressione del cancro al polmone. Le infezioni virali (non solo l’influenza, ma anche il COVID-19 e la riattivazione del Virus della Varicella-Zoster) possono portare a sovrainfezioni batteriche. Uno dei principali agenti patogeni batterici responsabile di gravi infezioni nei pazienti oncologici è lo Streptococcus Pneumoniae, considerato dall’'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) uno dei patogeni ad alta priorità a causa della crescente resistenza agli antibiotici. Pertanto anche la vaccinazione contro lo pneumococco è fondamentale nel paziente oncologico. Nell’ultimo decennio Aiom - Associazione Italiana di Oncologia Medica- si è fortemente impegnata a sensibilizzare non solo i clinici, ma anche i pazienti, i caregiver e le Istituzioni sulle vaccinazioni raccomandate al paziente oncologico. Obiettivo finale di questo editoriale è di proseguire su questa strada, ricordando che la prevenzione è uno stile di vita in grado di migliorare sensibilmente la qualità dei pazienti in corso di trattamenti oncologici.
Dott.ssa Angioletta Lasagna
Prof. Paolo Pedrazzoli