Clinica
Ecg come strumento cruciale per identificare anomalie cardiache nei giovani atleti Lo studio
Quasi un atleta su 10 soffre di un problema cardiaco noto come inversione dell'onda T che li espone a gravi problemi di salute. L'Ecg è uno strumento fondamentale per prevenirli
L'elettrocardiogramma (ECG) utilizzato per il rilascio della certificazione sportiva agonistica si è rivelato un prezioso strumento di screening per identificare precocemente cardiomiopatie e altre patologie che potrebbero aumentare il rischio di morte improvvisa nei giovani atleti apparentemente sani. Questo il dato che emerge da uno studio condotto dall'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, pubblicato sulla rivista Cardiology in the Young della Società Europea di Cardiologia Pediatrica.
L'inversione dell'onda T nell'ECG
L'elettrocardiogramma è un esame semplice ma efficace che registra l'attività elettrica del cuore sotto forma di grafico, rappresentato da una sequenza di onde e segmenti. Tra queste, l'Onda T è particolarmente importante poiché rileva la ripolarizzazione ventricolare, ovvero la fase di recupero del cuore dopo una contrazione. La presenza di un'Onda T negativa, nota anche come inversione dell'Onda T (WTI), è considerata un'anomalia della ripolarizzazione e può rappresentare un potenziale segnale di allarme anche in giovani apparentemente sani. Questa anomalia può infatti costituire una controindicazione alla pratica sportiva agonistica. Di fronte a questa eventualità, i protocolli di valutazione per l'idoneità sportiva agonistica prevedono indagini ulteriori, come ecocardiogramma, risonanza magnetica o TAC cardiaca, per diagnosticare o escludere cardiopatie sottostanti.Lo studio
I medici e ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha condotto uno studio per valutare la prevalenza della WTI tra giovani atleti e per capire se questa anomalia fosse collegata a cardiomiopatie in assenza di altri segni patologici. La ricerca ha coinvolto 581 atleti, con un'età media di 15 anni, di cui l'80% maschi, selezionati nell'arco di 18 mesi durante la valutazione per l'idoneità sportiva agonistica.
Nel corso dello studio, è stata rilevata l'inversione dell'Onda T in 53 atleti, pari al 9% del campione. Questi individui sono stati sottoposti a ulteriori accertamenti, come ecocardiogramma, Holter ECG e risonanza magnetica o TAC cardiaca. Tra questi, 17 atleti (pari al 3% del totale) sono stati dichiarati non idonei all'attività sportiva agonistica a causa di patologie cardiache riscontrate. Le diagnosi includevano 8 casi di cardiomiopatia, 2 di miocardite, 5 di ponti miocardici e 2 di anomalie coronariche.
Gli altri 36 atleti, che presentavano l'inversione dell'Onda T ma non avevano altre patologie riscontrabili, hanno ricevuto l'idoneità con la raccomandazione di sottoporsi a controlli regolari ogni 6-12 mesi.Conclusioni
Lo studio conferma l'importanza di effettuare screening regolari con elettrocardiogramma nei giovani atleti. Sebbene la percentuale di soggetti con cardiopatie sottostanti sia relativamente bassa, l'identificazione precoce di queste condizioni è cruciale per evitare rischi potenzialmente fatali.
Il dottor Ugo Giordano, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina dello Sport del Bambino Gesù, ha sottolineato: "La probabilità che un giovane atleta agonista abbia una cardiomiopatia nascosta è bassa, ma non trascurabile. L'elettrocardiogramma come strumento di screening preliminare si conferma fondamentale per individuare anomalie che potrebbero mettere a rischio la vita di atleti apparentemente sani."
Il valore preventivo dell'ECG lo rende uno strumento fondamentale per la salute degli atleti e per prevenire eventi tragici come la morte improvvisa. In molti casi, come dimostra lo studio, gli atleti possono continuare a praticare sport agonistico sotto controllo medico, ma è importante approfondire sempre eventuali anomalie, come l'inversione dell'Onda T, rivolgendosi a centri specializzati. L'adozione di protocolli rigorosi per la certificazione sportiva agonistica e l'uso dell'elettrocardiogramma come strumento di prevenzione rappresentano quindi un modello di eccellenza nella tutela della salute degli atleti, garantendo una maggiore sicurezza nella pratica sportiva.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui
nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra Newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
A rischiare di più coloro che hanno contratto il virus in forma grave e le persone con i gruppi sanguigni A, B e AB, il 60% della popolazione mondiale