Nelle ultime stagioni in Italia ci siamo allontanati dall’obiettivo raccomandato dal Ministero e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità rispetto alla vaccinazione antinfluenzale nelle popolazioni target, a partire dagli ultrasessantacinquenni, fissato al 75% come minimo e al 95% come auspicabile.
Dopo il picco nel tasso di vaccinazioni del 65,3% raggiunto nella stagione 2020-21, nel corso della pandemia da COVID-19, la copertura negli over 65 ha mostrato un progressivo calo che l‘ha portata a percentuali del 56,7% nella stagione 2022-23 e addirittura al 53,3% nella scorsa stagione, con un calo di 12 punti percentuali. Nella popolazione generale il dato si è attestato al 18,9% (contro il 23,7% nel 2020-21) (1). Questo calo nelle coperture purtroppo si è scontrato con un aumento nel numero di casi di infezione. Rispetto agli anni precedenti infatti, nella scorsa stagione si è registrato un picco di infezioni nettamente più elevato rispetto agli anni precedenti, picco raggiunto nella 52esima settimana del 2023 quando si è registrata un’incidenza di 18,45 casi su mille. Il totale complessivo di casi stimati nell’intera stagione è stato di 1.459.850 (2). La stessa Circolare Ministeriale per la prevenzione e il controllo dell’influenza (3) sottolinea come nella scorsa stagione l’incidenza delle sindromi simil-influenzali abbia raggiunto un valore mai toccato nelle stagioni precedenti.
Anche per questa stagione i dati che arrivano dall’emisfero australe non lasciano prevedere niente di buono. Quest’anno l’epidemia influenzale in Australia è iniziata presto con i primi casi segnalati già nel mese di febbraio, con un rapido incremento delle segnalazioni nel mese di aprile e con un picco di infezioni nella prima settimana di luglio, quando i casi registrati dall’inizio della stagione epidemica erano complessivamente superiori a quelli verificatisi nei 5 anni precedenti (4).
La speranza per quest’anno è dunque quella di invertire la tendenza al calo delle vaccinazioni osservato nelle ultime stagioni seguendo le raccomandazioni del Ministero della Salute. Per la stagione influenzale 2024-2025 la Circolare del Ministero ha esteso la raccomandazione alla vaccinazione all’intera popolazione a partire dai 60 anni, e confermato la raccomandazione per tutta la popolazione di età superiore ai sei mesi che non abbia delle controindicazioni e gli over 65. Nello specifico, quest’ultima categoria è raccomandato riceva uno tra i due vaccini potenziati disponibili in Italia, ossia il vaccino adiuvato con MF-59 o il vaccino ad alta dose, piuttosto che un vaccino a dosaggio standard (5). Oltre a queste categorie, i principali destinatari dell’offerta di vaccino antinfluenzale stagionale sono le donne in gravidanza e le persone di tutte le età portatrici di patologie croniche che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza. (4)
Sono queste, infatti, le popolazioni destinate a trarre i maggiori benefici dalla vaccinazione. Benefici che non sono solo di natura sanitaria ma anche economica. Si stima che in Italia l’impatto economico complessivo dell’influenza in termini di costi diretti e indiretti sia di circa 2,86 miliardi di euro all’anno che, nell’ipotesi di vaccinare tutta la popolazione italiana di età superiore ai 18 anni, si ridurrebbe a 1,56 miliardi di euro/anno, con un risparmio annuo stimato di 1,3 miliardi di euro (6).
Una strategia per promuovere l’aumento della copertura vaccinale, in particolare negli anziani e nelle popolazioni a rischio, è rappresentata dal ricorso alla chiamata attiva, attualmente utilizzata nel nostro Paese per le vaccinazioni dell’infanzia. Nel caso dell’adulto, dell’anziano e delle categorie a rischio, la chiamata attiva non viene attuata in maniera sistematica e viene lasciata per lo più all’iniziativa del singolo medico proponente (6). In alcune regioni sono state prese iniziative per realizzare la chiamata attiva alla vaccinazione delle popolazioni candidate mediante l’invio di inviti cartacei, di sms o per contatto telefonico. Questo ha determinato un incremento delle coperture vaccinali a livello regionale o di singola ASL, ma anche una conseguente situazione nazionale a macchia di leopardo. Una situazione su cui sarebbe importante intervenire se si pensa che nei Paesi in cui si ricorre largamente alla chiamata attiva, come per esempio la Gran Bretagna e altri stati del Nord Europa, le percentuali di copertura vaccinale stanno superando ormai da diversi anni i target minimi raccomandati di copertura vaccinale (6).
Uno studio italiano condotto a Genova ha dimostrato difatti che un maggior coinvolgimento del medico nel contattare i propri assistiti ricordando la necessità di vaccinarsi (partendo dai soggetti fragili e over 65), genera un maggiore coinvolgimento del paziente e dei caregiver. Questo, a tendere, può condurre ad un incremento delle coperture vaccinali fino a tre volte con benefici che si riflettono anche sulla spesa sanitaria pubblica (7).
Un altro aspetto che viene ribadito all’interno della Circolare del Ministero e che potrebbe supportare l’incremento delle coperture è relativo alla possibilità di somministrare simultaneamente due vaccini. Essa prevede che insieme al vaccino antinfluenzale si possano co-somministrare in sedi corporee differenti altri vaccini, inclusi i vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19 e quelli contro il virus respiratorio sinciziale RSV. Unica cautela nel caso di somministrazione del vaccino antinfluenzale a virus vivo attenuato per via intranasale. In questo caso è necessario attendere almeno 4 settimane prima di somministrare un altro vaccino vivo attenuato.
1. Dati coperture vaccinali Influenza (salute.gov.it)
2. Rapporto Epidemiologico RespiVirNet Stagione 2023 – 2024
3. Ministero della Salute Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025
4. Australian Respiratory Surveillance Report 10 – 29 July to 11 August 2024 (health.gov.au)
5. Grohskopf LA et al. MMWR Recomm Rep. 2024 Aug 29;73(5):1-25. doi: 10.15585/mmwr.rr7305a1. PMID: 39197095.
6. Baldo et al. 2023 - Il ruolo della chiamata attiva nella vaccinazione antinfluenzale per soggetti di età >65 anni e soggetti a rischio
7. Domnich A et al. Vaccines (Basel). 2023 Oct 16;11(10):1601. doi: 10.3390/vaccines11101601. PMID: 37897002; PMCID: PMC10610822.