Il progetto "Attività&Capacity", conclusosi con successo presso l'Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, ha dimostrato l'efficacia dei flussi laminari nell'ottimizzazione del percorso del paziente in oftalmologia. Sponsorizzato da AbbVie e con la segreteria scientifica/organizzativa di Edra S.p.A., il progetto si è focalizzato sul miglioramento della gestione dei pazienti affetti da maculopatia, in particolare quelli sottoposti a terapia intravitreale (IVT) con farmaci anti-VEGF.
L'analisi dei dati raccolti durante il progetto, che ha coinvolto un pool di professionisti multidisciplinare, ha evidenziato risultati significativi:
• L'età media dei pazienti maculopatici è di 71 anni e la causa principale della patologia è la degenerazione maculare legata all'età (AMD).
• Il trattamento di prima scelta è l'anti-VEGF, somministrato nel 91% dei casi per il primo trattamento.
• L'utilizzo dei flussi laminari è in costante aumento: se per il primo trattamento sono stati utilizzati nell'88% dei casi, per il quinto trattamento la percentuale sale al 100%.
• La gestione delle liste d'attesa da parte del medico migliora significativamente nello spazio adibito con flusso laminare rispetto alla sala operatoria.
• Si registra un miglioramento dell'appropriatezza terapeutica mediante IVT con l'utilizzo dei flussi laminari.
• I pazienti si dimostrano più soddisfatti dei tempi di attesa quando il trattamento viene effettuato in uno spazio adibito con flusso laminare.
Il corso "Attività&Capacity" ha dimostrato l'efficacia dei flussi laminari nell'ottimizzare il percorso del paziente in oftalmologia. L'analisi ha evidenziato la necessità di:
• Aumentare il personale infermieristico dedicato alla procedura.
• Migliorare la formazione del personale infermieristico sulla sterilità dei flussi laminari.
• Implementare un protocollo di follow-up per garantire un percorso terapeutico adeguato.
Investendo in queste aree, l'Azienda Ospedaliera Brotzu potrebbe sfruttare appieno il potenziale dei flussi laminari, con un notevole risparmio economico e un miglioramento della qualità delle cure offerte ai pazienti. Si stima che per ogni prestazione si potrebbero risparmiare 100 euro, con un impatto significativo sul bilancio annuale.