Per la salute in Italia si spende poco e si investe ancora meno, e ciò va sempre più a discapito della qualità dei servizi erogati dal nostro SSN; i tagli - perlopiù lineari - correlati alla spending review hanno accentuato questo aspetto negativo. In questo scenario la spesa per l’Information...
I congressi ed i meeting medici organizzati dalle Società Scientifiche rappresentano un aspetto centrale del mondo accademico e della vita professionale in ogni disciplina. Questi eventi assumono le più disparate dimensioni: da simposi o workshop locali di piccole dimensioni a mega-congressi internazionali che coinvolgono decine di migliaia di medici, ricercatori, rappresentanti di case farmaceutiche ed espositori, i quali nel loro insieme vengono a creare per pochi giorni vere e proprie comunità. Il numero complessivo di congressi e conferenze mediche che si svolgono annualmente non è noto; si stima che in giro per il mondo si realizzino oltre 100.000 eventi proposti da Società Scientifiche. Anche il costo complessivo di tutto ciò non è facile da definire.
Nel primo anno di studi universitari gli studenti di medicina apprendono nuove parole e memorizzano un nuovo vocabolario come se si studiasse una lingua sconosciuta. Oggi i medici stanno imparando un nuovo linguaggio con l’acquisizione di parole che sembrano familiari, ma che in realtà suonano estranee. I pazienti non sono più definiti come tali ma diventano clienti o consumatori; i medici e le infermiere diventano operatori sanitari (providers). I media ed i giornali medici hanno adottato questi termini, che tuttavia non sono dei sinonimi. Ma che cosa ha determinato l’uso di questo nuovo vocabolario?
Il problema del sovraccarico di informazioni mediche è certamente un problema di non facile soluzione, anche per chi opera in una ristretta area specialistica. Stare al passo con la letteratura pubblicata sta diventando sempre più una impresa impossibile: già molti anni fa David Sackett stimava che per conoscere la letteratura relativa alla medicina interna si sarebbero dovuti leggere 17 articoli al giorno per 365 giorni l’anno ed oggi un medico esperto di ‘imaging cardiologico’ dovrebbe in teoria leggere 40 articoli al giorno per 5 giorni alla settimana.
La narrazione di storie sta emergendo come un potente strumento per la promozione della salute nelle popolazioni fragili. Una comunicazione ‘narrativa’ (raccontare delle storie o storytelling) può offrire una reale opportunità per promuovere scelte dettate dalla EBM in un contesto culturalmente appropriato. Chi ascolta una storia può essere in altre parole influenzato da chi la racconta, attraverso un processo di identificazione ed eliminando le resistenze a cambiare il proprio comportamento. L’uso di un linguaggio culturalmente non adeguato può al contrario ridurre l’efficacia degli interventi sanitari proposti. Va tuttavia sottolineato che, ad oggi, gli interventi di medicina narrativa per la maggior parte non sono stati testati in studi metodologicamente rigorosi.
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