Oltre 200 malattie nel mondo sono causate dal cibo non sicuro. Ogni giorno si ammalano 1,6 milioni di persone. È il quadro tracciato dall’Organizzazione mondiale della sanità in occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, celebrata il 7 giugno con lo slogan “Food Safety, Science in Action”.
L’Istituto superiore di sanità ha richiamato l’attenzione sul ruolo della scienza nel prevenire le patologie alimentari, presentando i risultati di uno studio europeo sulla contaminazione da Toxoplasma gondii nelle insalate pronte al consumo. L’indagine, condotta nell’ambito del progetto europeo “Toxosources” e pubblicata dalla rivista Eurosurveillance, ha analizzato quasi 3.300 campioni in dieci Paesi tra ottobre 2021 e settembre 2022.
Nel complesso, il 4,1% dei campioni è risultato positivo al parassita, con forti differenze tra i Paesi: nel Regno Unito la contaminazione ha raggiunto il 16%, in Francia il 6,1%, in Spagna il 4,1%. L’Italia si colloca abbondantemente sotto la media europea, con l’1,9% dei campioni positivi, seconda solo alla Norvegia (0,5%).
Lo studio evidenzia che il rischio non è uniforme e dipende da fattori stagionali, dalle aree di coltivazione e dai processi di confezionamento. «Soprattutto per le categorie più sensibili, come le donne in gravidanza, è raccomandato lavare le insalate in busta con abbondante acqua corrente, anche se già pronte al consumo», afferma Marco Lalle, coordinatore dello studio.
Secondo l’Iss, le oocisti del Toxoplasma sono resistenti ai comuni disinfettanti alimentari a base di ipoclorito e anche al bicarbonato. Il lavaggio sotto acqua corrente resta il metodo più efficace, seguito da una corretta asciugatura con carta o canovaccio.
«La sicurezza alimentare – ribadisce l’Istituto – è una responsabilità condivisa e richiede l’applicazione delle conoscenze scientifiche lungo tutta la filiera, dai produttori ai consumatori».