Si è chiuso a Roma il 48° Congresso Nazionale della Lega Italiana Contro l’Epilessia (Lice), che ha riunito oltre 800 specialisti da tutta Italia. Al centro dei lavori, le epilessie metaboliche, le nuove tecniche di chirurgia nelle aree cerebrali del linguaggio e l’accesso alle cure nei Paesi a medio e basso reddito.
Focus principale dell’edizione 2025 sono state le epilessie legate a malattie metaboliche ereditarie, patologie rare che colpiscono vie metaboliche cellulari e spesso si presentano in età infantile ma anche in forma atipica in età adulta. Diagnosi complessa, spesso tardiva, che richiede strumenti genetici e clinici avanzati. Lo screening neonatale esteso e l’interpretazione combinata di marcatori biochimici, segni clinici, Eeg e imaging risultano fondamentali. Tra gli approcci terapeutici, la dieta chetogenica e altri regimi nutrizionali personalizzati si confermano strumenti chiave nel controllo delle crisi.
Ampio spazio è stato dedicato anche alla chirurgia dell’epilessia nelle aree funzionali del linguaggio, con approfondimenti su tecniche come la risonanza magnetica funzionale, la stimolazione magnetica transcranica e la chirurgia con paziente sveglio (awake surgery). L’obiettivo resta l’equilibrio tra efficacia dell’intervento e tutela delle funzioni neurologiche. Centrale l’approccio multidisciplinare tra epilettologi, neurochirurghi, neuroradiologi e neuropsicologi.
La cooperazione internazionale è stata al centro di una sessione dedicata all’accesso alla diagnosi e cura dell’epilessia nei Paesi a risorse limitate. Al centro del confronto, formazione a distanza, fuga dei professionisti sanitari, utilizzo della telemedicina e implementazione del piano d’azione globale IGAP dell’OMS. La LICE ha ribadito il proprio impegno per rafforzare l’assistenza nei contesti più fragili, anche attraverso progetti di cooperazione e strategie digitali.
In Italia, l’epilessia colpisce circa 600.000 persone. A livello globale si stimano oltre 50 milioni di casi, con forte impatto nei Paesi a basso reddito, dove l’accesso ai farmaci e alla diagnosi è ancora limitato. LICE conferma la propria missione di ricerca, formazione e advocacy per migliorare la gestione della patologia a livello nazionale e internazionale.