Quest’anno ricorre il 15° anniversario del riconoscimento della Dieta mediterranea come patrimonio culturale immateriale da Unesco e per questo sarà al centro dell’apertura del 45° Congresso Nazionale della Società italiana di nutrizione umana (Sinu), a Salerno dal 28 al 30 maggio 2025, con la Tavola rotonda dal titolo “La Dieta Mediterranea tra eredità e futuro”.
La Dieta mediterranea (Dm) non è solo un regime alimentare, ma uno stile di vita che include competenze, conoscenze e tradizioni, nel rispetto del territorio e della biodiversità. Oggi la Dieta Mediterranea è anche un modello per affrontare le sfide degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030, con un’attenzione particolare all’educazione e alle nuove generazioni.
“È ampiamente dimostrato che una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea è associata a numerosi benefici per la salute, in primis la riduzione della mortalità e la prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, come malattie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative”, afferma la Prof.ssa Anna Tagliabue, Presidente della Società italiana di nutrizione umana (Sinu). “Nonostante ciò, assistiamo ad una scarsa adesione ai principi della Dieta Mediterranea, soprattutto tra le giovani generazioni”.
“In particolare, in Italia, il 9% di bambini e adolescenti dichiarano di non mangiare mai verdure, il 7% frutta, il 26% alimenti a base di cereali integrali, il 14% latte e latticini, mentre il 47% dichiara di consumare più di 3 porzioni di carne a settimana”, spiega Francesca Scazzina, Professore Associato di Nutrizione umana dell’Università di Parma e Membro del Consiglio Direttivo Sinu. “Uno studio che ha indagato le abitudini di più di 2000 studenti universitari italiani evidenzia un’aderenza medio-bassa del 72%. Così come un’indagine che ha coinvolto più di 800 persone rappresentative della popolazione italiana, con una percentuale dell’80,4%”.
Complessivamente, i principali determinanti di una maggiore aderenza alla Dm per i bambini e gli adolescenti sono: la giovane età, un livello di attività fisica più elevato, una durata del sonno adeguata e, tra le abitudini alimentari, il fare colazione, consumare i pasti con i membri della famiglia e consumare i pranzi a scuola. Tra i fattori che limitano l’aderenza alla Dieta mediterranea nel nostro Paese si riscontrano il sovrappeso o l'obesità, il fatto di non avere o avere poca responsabilità nell'acquisto di cibo o nella preparazione dei pasti, la difficoltà e il tempo di preparazione di piatti che contengono alimenti di origine vegetale.
“Per favorire una maggiore aderenza, la SINU ha sviluppato una nuova rappresentazione grafica della Piramide alimentare, una guida completa per adottare uno stile alimentare sano e sostenibile, preservando le tradizioni culturali e affrontando le sfide nutrizionali e ambientali contemporanee, utile anche come strumento per attività didattiche e per campagne educative,” continua la Presidente Sinu.
Il modello aggiornato prevede un’enfasi ancora maggiore sugli alimenti di origine vegetale, in particolare frutta, verdura e olio extravergine di oliva, insieme alla promozione di cereali integrali e legumi, come principali fonti nutritive e incoraggia un approccio misurato al consumo di alimenti di origine animale. La piramide sottolinea, inoltre, l’importanza della moderazione nel consumo di zuccheri aggiunti, sale e alcol. Infine, questa nuova versione della piramide fornisce uno strumento pratico e lungimirante per orientare le scelte alimentari del presente e del futuro, tutelando la salute delle persone, valorizzando le tradizioni culturali e affrontando le sfide ecologiche e nutrizionali del nostro tempo.