La vitamina E, in particolare la forma α-tocoferolo, potrebbe ridurre lo sviluppo di allergie alimentari e anafilassi nei neonati, quando assunta dalla madre in gravidanza. A sostenerlo è una ricerca condotta in vivo, i cui risultati sono stati pubblicati su The Journal of Immunology. Lo studio è stato coordinato da Allison Kosins, della Indiana University di Indianapolis, negli USA.
In Italia, i dati sulla prevalenza delle reazioni avverse al cibo sono piuttosto scarsi. Uno studio del 2003 ha evidenziato che l’8% delle madri riferisce che il proprio bambino ha sofferto o soffre di intolleranze, ma su questo dato ci sono forti differenze regionali. Studi europei stimano, invece, una percentuale di reazioni avverse al cibo intorno al 7,5% nei bambini, mentre l’American Academy of Allergy Asthma and Immunology sostiene che l’8% dei bambini sotto i sei anni abbia reazioni avverse al cibo, di cui il 2-4% è una reazione allergica. Dal 2007 al 2021, comunque, la prevalenza di allergie alimentari nei bambini è aumentata del 50% negli USA, con l’allergia alle arachidi che ha rappresentato un aumento del 21% dal 2010, per cui circa il 2,5% dei bambini statunitensi potrebbe avere un’allergia alle arachidi.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che la vitamina E, in particolare l’isoforma α-tocoferolo, può influenzare le reazioni allergiche nelle condizioni respiratorie. Studi condotti sia sugli esseri umani che in vivo indicano che la vitamina E è associata a una migliore funzionalità polmonare e a una riduzione dell’infiammazione. Il meccanismo d’azione comporta il blocco di determinati percorsi di segnalazione cellulare. Tuttavia, non è ancora chiaro se l’α-tocoferolo possa prevenire lo sviluppo di allergie alimentari o anafilassi.
I risultati hanno dimostrato che l’integrazione della dieta materna con α-tocoferolo durante la gravidanza e l’allattamento ha portato a prole con livelli inferiori di anticorpi immunoglobulina E (IgE) per allergeni alimentari. Inoltre, la prole è andata incontro a una reazione anafilattica meno grave quando esposta alle arachidi.