Il cancro del colon retto in Europa e in Italia è terzo il tumore negli uomini e il secondo nelle donne, con un aumento dei casi dovuto all'invecchiamento della popolazione e a fattori di rischio quali fumo, alcol, inattività fisica, obesità e alimentazione scorretta. Negli ultimi anni si è purtroppo osservato un abbassamento dell'età di insorgenza di questa malattia, con un aumento delle diagnosi tra i giovani adulti. In occasione di marzo, mese della sensibilizzazione al tumore colorettale, l'Aigo, Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri, ha redatto un vademecum con i consigli per prevenire uno dei tumori più diffusi nella popolazione italiana. "Nonostante le evidenze a favore dello screening e le campagne di sensibilizzazione, in Italia l'adesione all'invito a eseguire il test del sangue occulto fecale si attesta intorno al 34%: maggiore al Nord (46%), intermedia al Centro (30%) e inferiore nel Sud e Isole (20%) - rimarca l'Aigo - Scarsa consapevolezza e reticenza nell'affrontare l'eventuale colonscopia sono due dei fattori che limitano fortemente l'adesione allo screening".
La prevenzione e la diagnosi precoce sono fattori chiave per ridurre ulteriormente l'incidenza e la mortalità dovuta a questo tumore così insidioso. Ecco i suggerimenti dell'Aigo:
1) Dieta equilibrata: consuma una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi. Questi alimenti sono ricchi di fibre, che possono aiutare a mantenere la salute intestinale; 2) Limitare carni rosse e lavorate: riduci il consumo di carni rosse (manzo, maiale, agnello) e carni lavorate (salsicce, salumi), poiché sono state associate a un aumento del rischio di cancro al colon; 3) Attività fisica: mantieniti attivo con esercizio fisico regolare. L'attività fisica può contribuire a mantenere un peso sano e a ridurre il rischio di cancro; 4) Controllo del peso: l'obesità è un fattore di rischio per molti tipi di cancro, incluso il cancro al colon.
5) Limitare alcol e fumo: riduci il consumo di alcol e smetti di fumare. Entrambi sono fattori di rischio noti per il cancro al colon e altri tipi di cancro; 6) Screening regolare: aderisci ai programmi di screening eseguendo la ricerca del sangue occulto fecale dopo i 50 anni e ripetilo ogni due anni, ma se è positivo fai la colonscopia; 7) Consapevolezza dei sintomi: presta attenzione a eventuali cambiamenti nelle abitudini intestinali, come diarrea persistente, stitichezza, o sangue nelle feci. Se noti qualcosa di anomalo consulta un medico; 8) Consultazione medica: se hai una storia familiare di cancro al colon o condizioni come la colite ulcerosa o il morbo di Crohn, parla con il tuo medico riguardo a strategie di screening e prevenzione specifiche.
Ad oggi "non si è in grado di individuare una causa specifica, ma probabilmente i fattori di rischio alimentari (eccessivo consumo di carne rossa lavorata) e comportamentali (sedentarietà e obesità) giocano in ruolo cruciale nell'insorgenza del tumore anche in giovane età. Il dato positivo riguarda la mortalità, che è migliorata grazie ai programmi di screening che consentono di diagnosticare la malattia nelle prime fasi (probabilità di cura 90% nello stadio iniziale) e grazie al miglioramento dei trattamenti oncologici e chirurgici", ricorda l'Aigo.
Il ruolo della ricerca scientifica. "Ad oggi sono molti gli esami in fase di sviluppo che mirano a rilevare l'eventuale presenza dei tumori attraverso un prelievo di sangue. Il concetto di fondo è che qualsiasi tumore, quando si sviluppa, rilascia nel sangue tracce di Dna rilevabili. La sfida è capire se realmente quei frammenti di Dna appartengono al tumore e soprattutto a quale tipologia di neoplasia. Purtroppo, al momento i test effettuati hanno evidenziato un'ottima capacità di diagnosticare la presenza del tumore in circa l'80% dei pazienti, ma una scarsissima capacità (13%) nell'individuare le lesioni precancerose (polipi) che, se precocemente asportate, interrompono la progressione verso il tumore colorettale", conclude l'Aigo.