La celiachia è una patologia cronica che colpisce "circa l'1% della popolazione generale. Secondo i dati più aggiornati (2023), in Italia sono affetti da celiachia circa 265.102 soggetti. La distribuzione percentuale dei celiaci vede la Lombardia in testa con 18,6%, seguita da Lazio (10%) e Campania (9,5%). Anche nel 2023 in quasi tutte le realtà territoriali il numero di femmine celiache risulta doppio rispetto ai maschi. Il 70% dei soggetti celiaci appartiene quindi alla popolazione femminile, mentre il restante 30% a quella maschile in un rapporto di 2 a 1; fanno eccezione la Basilicata, il Molise e la Sardegna, dove il rapporto arriva a 3 a 1. Dei 265.102 soggetti celiaci, il 2% (5.814) ha un'età compresa tra 6 mesi e 5 anni, il 4% (11.663) rientra nella fascia 6-9 anni, il 6% (16.620) ha tra i 10 e i 13 anni, l'8% (20.552) ha tra i 14 e i 17 anni, il 67% (168.776) ha tra i 18 e i 59 anni e il restante 13% (29.853) ha più di 60 anni di età". Sono i dati della Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia (2023), a cura del ministero della Salute, pubblicati sul sito del dicastero.
"Il dato epidemiologico rassicurante che emerge è che il saldo delle diagnosi del 2023 ha superato il dato del 2019 il che significa che, a parità di prevalenza, la popolazione è tornata nei presidi sanitari per sottoporsi alle indagini diagnostiche come accadeva nel periodo pre-pandemico", sottolinea la relazione. "In Italia la celiachia è riconosciuta malattia cronica per le sue proporzioni, mentre per l'impatto che ha sulla vita quotidiana è considerata una malattia sociale. Se da un lato non esiste ancora una vera e propria cura, è ormai noto che per la remissione completa di segni e sintomi è necessaria una dieta rigorosa che non prevede glutine. Per favorire tale regime alimentare - scrive il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nell'introduzione della relazione - il Servizio sanitario nazionale eroga mensilmente, a ciascun celiaco diagnosticato, un budget mensile da spendere per l'acquisto dei prodotti senza glutine presenti nel Registro nazionale istituito e gestito dal ministero della Salute. Inoltre, per favorire l'accesso dei celiaci ai servizi di ristorazione collettiva, è previsto un ulteriore contributo destinato alle Regioni per promuovere iniziative di formazione degli operatori del settore alimentare e attività di adeguamento delle mense annesse alle strutture pubbliche".
"Infine, considerato che la prevenzione è la prima forma di cura delle malattie, l'Italia nel 2023 è diventata il primo Paese che ha approvato uno screening a livello nazionale per il diabete di tipo 1 e la celiachia destinato alla popolazione pediatrica", ricorda il Schillaci. "Ringrazio quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo documento - conclude - con l'impegno a rendere il nostro Servizio sanitario nazionale sempre più vicino al cittadino".