Rafforzare il dialogo tra istituzioni, comunità scientifica e associazioni di pazienti per migliorare la presa in carico e l’accesso alle cure delle persone con disturbi mentali e neurologici. Questo l’obiettivo dell’Intergruppo parlamentare One Brain – per la tutela delle persone con disturbi mentali e neurologici, presentato alla Camera dei deputati e promosso dall’onorevole Annarita Patriarca, segretario di presidenza della Camera.
L’iniziativa nasce dalla consapevolezza dell’impatto crescente delle malattie neurologiche e psichiatriche, che rappresentano una delle principali cause di disabilità a livello globale. Secondo l’Istituto superiore di sanità, in Italia la depressione colpisce il 6% della popolazione adulta, mentre oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania e circa 400mila convivono con il Parkinson. “Lo Stato ha il dovere di garantire ai propri cittadini i più alti standard in termini di diagnosi, accesso e cura” ha sottolineato Patriarca, evidenziando la necessità di potenziare gli investimenti nel settore e migliorare l’accesso alle innovazioni diagnostiche e terapeutiche.
Tra i punti programmatici dell’Intergruppo One Brain figurano:
• La definizione di una strategia organica per la salute del cervello, con percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) uniformi a livello nazionale e regionale.
• L’inserimento nei LEA di nuovi trattamenti per le patologie neurologiche e psichiatriche.
• L’utilizzo della telemedicina e del telemonitoraggio per potenziare le cure di prossimità.
• L’attivazione di un Tavolo One Brain presso il Ministero della Salute per sviluppare servizi di prevenzione, trattamento, riabilitazione e reinserimento sociale.
• La promozione della collaborazione tra neurologi, psichiatri e altri specialisti per una presa in carico multidisciplinare dei pazienti.
• Campagne di sensibilizzazione su stili di vita sani e aderenza terapeutica.
L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente ampliato il concetto di One Health alla salute cerebrale, riconoscendo l’importanza dei fattori ambientali e sociali nel determinare il benessere del cervello e della mente. “L’integrazione tra neurologia e psichiatria è ormai una necessità per migliorare l’assistenza ai pazienti” ha spiegato Giuseppe Nicolò, coordinatore vicario del Tavolo tecnico sulla Salute mentale del Ministero della Salute.
Anche le società scientifiche accolgono con favore l’iniziativa. Alessandro Padovani, presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN), ha evidenziato la necessità di un Piano per la salute del cervello, che coniughi ricerca, innovazione e prevenzione. Per Monica DiLuca, presidente della Società Italiana di Neuroscienze (SINS), investire sulla ricerca è cruciale per affrontare le sfide dei prossimi anni e ridurre l’impatto economico delle malattie neurologiche e psichiatriche.
L’Intergruppo vuole inoltre rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato per migliorare la ricerca e la riabilitazione. Felicia Giagnotti Tedone, presidente della Fondazione Progetto Itaca, ha sottolineato l’importanza di affrontare il tema dell’inclusione sociale e lavorativa delle persone con malattie mentali: “I progressi terapeutici nella cura della depressione maggiore ci impongono di costruire reti di intervento per garantire autonomia abitativa, socialità e lavoro ai pazienti”.