"Abbiamo istituito un apposito Tavolo tecnico con la missione di aggiornare il Piano nazionale sulla salute mentale, un documento che mancava da 10 anni e non più adatto a rispondere in maniera efficace ai bisogni di pazienti di oggi. Il Piano è pronto e lo stiamo sottoponendo alle direzioni competenti prima della condivisione con le Regioni. Entro questi primi mesi dell'anno dovremmo concludere l'iter". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci durante la presentazione presso il ministero a Roma del rapporto "La salute mentale come motore della crescita socio-economica dell'Italia" realizzato da Angelini Pharma in partnership con The European House - Ambrosetti, nel corso dell'evento "Headway - A New Roadmap in Brain Health: Focus Mental Health".
"In questi anni la medicina e la sanità sono state interessate da tante trasformazioni, è cambiata la gestione di molte di queste patologie, come la depressione", ha sottolineato. "Su questo insieme all'Iss stiamo programmando le linee guida sulla depressione e su altri disturbi che allineeranno l'Italia ad altre nazioni europee". A livello globale, ha ricordato il ministro citando l'Oms, si stimano "12 miliardi di giornate lavorative perse ogni anno a causa di ansia, stress e depressione. Parliamo di poco meno di mille miliardi di euro di perdite". I dati Ocse sull'Italia, poi, indicano che "i costi legati ai disturbi mentali impattano sul Pil nazionale per il 3,3%, perdita che supera i 60 miliardi di euro l'anno, andando a incidere sul Servizio sanitario, sui sistemi assistenziali e sociali e sul mercato del lavoro". Era perciò "doveroso aggiornare il Piano intervenendo anche sulle criticità rilevate per migliorare la qualità dei percorsi di prevenzione, trattamento e riabilitazione nell'ambito della salute mentale".
Secondo Schillaci è "necessario un cambiamento nei modelli di cura. Per questo stiamo definendo la riorganizzazione della presa in carico dei pazienti con disturbi mentali, integrando ospedale e territorio anche in questo campo e promuovendo l'uso delle nuove tecnologie, come la telemedicina. Per affrontare la sfida, infatti, è fondamentale garantire diagnosi precoci e un rapido accesso alle cure, costruendo percorsi nuovi e più efficaci; pensare a terapie domiciliari e al territorio, in modo che i pazienti possano contare su un accesso tempestivo ai trattamenti terapeutici".
"Un aspetto che mi preme sottolineare è l'impegno del ministero sulla prevenzione per eliminare o ridurre il più possibile i fattori di rischio che possono contribuire all'insorgere di determinate patologie e per consolidare i fattori di protezione, per far sì che le persone non si ammalino, nonostante il rischio potenziale. Con questa finalità, sono stati stanziati nell'ultima manovra 10 milioni di euro per garantire un servizio di sostegno psicologico nelle scuole e proteggere i nostri ragazzi. Sono state finanziate campagne di prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione del ministero della Salute (500.000 euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027), fenomeni purtroppo in crescita tra i più giovani", ha concluso il ministro.