Attualità
Oncologia
19/04/2024

Tumore al seno, nutrizione può influire sulle terapie oncologiche. Al via studio Breakfast 2

Valutare l’effetto di un regime nutrizionale sull’efficacia delle terapie oncologiche è questo l’obiettivo principale dello studio Breakfast 2, promosso e coordinato dall’Istituto Nazionale dei tumori

Oncologia

Valutare l’effetto di un regime nutrizionale, basato sulla restrizione calorica, sull’efficacia delle terapie oncologiche per il trattamento del tumore della mammella triplo negativo. È questo l’obiettivo principale dello studio Breakfast 2, promosso e coordinato dall’Istituto Nazionale dei tumori e presentato alla stampa.
Il tumore mammario triplo negativo, così denominato in quanto non esprime né recettori ormonali né l’oncoproteina HER2 che guidano trattamenti antitumorali mirati, riguarda il 10-15% dei casi di tumore al seno, ed è la forma di tumore mammario più aggressiva, con un maggiore tasso di recidiva entro i primi cinque anni dalla diagnosi
Gli outcome dello studio riguardano la quantificazione del tasso di risposta patologica completa, considerata il miglior fattore prognostico per la sopravvivenza libera da malattia a cinque anni. La risposta patologica completa si basa sull’analisi patologica di tessuti prelevati durante l’intervento chirurgico, e si identifica con la totale assenza di cellule tumorali vitali. Il valore aggiunto della ricerca è dato anche dalla rapidità con la quale si potranno ottenere risultati.
Tra gli obiettivi dello studio vi è anche la ricerca di biomarcatori molecolari, come precisa Giancarlo Pruneri, Direttore del Dipartimento di Diagnostica avanzata Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e Presidente EURAMA Precision Oncology: «valutiamo l’evoluzione dei profili genomici e di espressione genica a livello del tessuto tumorale, e l’associazione tra questi e la risposta del tumore ai trattamenti sperimentali. Le eventuali caratteristiche biologiche che emergeranno ci consentiranno di identificare possibili biomarcatori di sensibilità o resistenza ai trattamenti proposti e, dunque, anche di ipotizzare meccanismi di resistenza del tumore da studiare nei nostri laboratori per migliorare l’efficacia di questo approccio terapeutico».

Lo studio multicentrico, randomizzato e controllato coinvolgerà 12 centri oncologici in Italia e avrà la durata di due anni. È previsto l’arruolamento di circa 150 pazienti, di età compresa tra 18 e 75 anni, con diagnosi di carcinoma mammario triplo negativo in stadio precoce (II e III) candidate alla chemio-immunoterapia neo-adiuvante, ossia che precede l’intervento chirurgico.
Tutte le pazienti riceveranno la terapia farmacologica -basata su una combinazione di quattro chemioterapici e un immunoterapico- ogni tre settimane per sei mesi, e saranno assegnate in maniera casuale a uno dei due regimi alimentari previsti.
La metà delle pazienti seguirà uno schema nutrizionale sperimentale, basato su una severa restrizione calorica che prevede cinque giorni di regime alimentare di tipo vegetale, a basso contenuto di carboidrati e proteine, ripetuto ogni tre settimane. Il primo giorno è previsto un apporto energetico totale di 600 calorie, mentre nei successivi giorni, dal secondo al quinto, un apporto di 300 calorie.
Per il braccio di controllo, lo schema alimentare raccomandato seguirà le linee guida per una sana nutrizione in oncologia, come da indicazioni delle principali società scientifiche internazionali (Word Cancer Research Fund; European Code Againist Cancer; America Cancer Society) e sarà basato su una dieta prevalentemente vegetariana con utilizzo di un’ampia varietà di cereali non raffinati.

Claudio Vernieri, oncologo presso la Breast Unit del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell'Int, ricercatore di UniMi e Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom): «alle donne arruolate nel braccio di controllo verrà proposto un programma nutrizionale che è il miglior comportamento alimentare ad oggi noto. Queste pazienti verranno monitorate dal punto di vita oncologico e nutrizionale con la stessa frequenza e modalità delle pazienti arruolate nel braccio sperimentale. Dunque, anche queste pazienti trarranno beneficio dall’adesione allo studio».
Secondo Gustavo Galmozzi, Presidente Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano «lo studio BREAKFAST-2 è l’esempio del tentativo di traslare nella pratica clinica un programma di stile di vita che abbia al proprio centro la nutrizione, il cui ruolo insieme a quello degli stili di vita rappresenta un filone di ricerca progressivamente crescente per un Irccs come il nostro».

Giovanni Apolone, direttore scientifico della Fondazione Irccs Int, sottolinea come «per la prima volta un approccio nutrizionale viene trattato come un farmaco e valutato in uno studio che prevede un braccio di controllo, come comunemente effettuato negli studi».
 «Ricerche precedenti», spiega Verneri «hanno permesso di evidenziare che l’approccio nutrizionale può modificare il metabolismo intra-tumorale, oltre che quello sistemico. È la prima volta che combiniamo uno schema terapeutico così complesso con un programma nutrizionale che prevede la restrizione calorica. Lo scopo è di valutare se l'approccio di restrizione calorica è sicuro, ben tollerato e, soprattutto, se è in grado di aumentare l'attività antitumorale della chemio-immunoterapia».
Aggiunge Filippo de Braud, direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell'Int, professore ordinario all'università Statale di Milano: «lo schema nutrizionale di restrizione calorica è sempre il medesimo dal 2016 e in questi otto anni è stato l'oggetto di studi che hanno coinvolto in totale più di 250 pazienti, prevalentemente con tumore al seno. Abbiamo dimostrato che con questo approccio è possibile ottenere una rimodulazione favorevole non solo del metabolismo, ma anche del sistema immunitario, 'potenziando' le cellule immunitarie con attività antitumorale. Ora siamo in una fase successiva della sperimentazione, in cui stiamo valutando l'impatto di questo programma nutrizionale sull'attività antitumorale dei trattamenti farmacologici. Per questo L'avvio di questo studio rappresenta un momento storico importante per il nostro team di ricerca».
Tutte le pazienti riceveranno non solo un counselling nutrizionale, ma saranno seguite anche attraverso l’impiego di una web app, specificamente messa a punto per lo studio dai ricercatori INT in collaborazione con Eurama Precision Oncology, che permetterà di mantenere un contatto costante con nutrizionisti e oncologi dell’Istituto, verificare i diari alimentari, controllare e gestire gli eventuali effetti collaterali e, non ultimo, il monitoraggio da parte dei clinici dell’aderenza al trattamento alimentare assegnato. Sempre attraverso la web app, inoltre, i clinici potranno raccogliere i questionari sulla qualità della vita compilati dalle pazienti arruolate presso tutti i centri.

Francesca Ligorio, Oncologo Medico presso la Breast Unit del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e ricercatrice IFOM: «l’app permette di avere in tempo reale un’idea globale sull’andamento dello studio, sull’aderenza delle pazienti al trattamento, sugli eventuali effetti collaterali e sullo stato di salute di ogni persona coinvolta, senza passaggi intermedi. Alla App possono avere accesso anche i diversi team dei Centri coinvolti, ma è l’INT a prestare l’assistenza alle pazienti in caso di necessità o dubbi».
Aggiunge Apolone: «È fondamentale sottolineare anche la presenza della web-app, che recepisce il concetto dei patient-reported outcomes, essenziali per il nostro istituto, che ha da sempre nella sua missione il benessere del paziente».

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