Sono più di 2.300 gli alimenti ad alta efficienza energetica identificati in uno studio pubblicato sul Journal of Nutrition a primo nome Katherine Sauder, dell'Università del Colorado a Denver. «Gran parte delle gestanti corre il rischio di non assumere solo da fonti alimentari le giuste quantità dei sei alimenti chiave in una gravidanza sana: vitamina A, vitamina D, acido folico, calcio, ferro e acidi grassi omega-3» scrivono gli autori del programma ECHO (Environmental influences on Child Health Outcomes) sostenuto dal National Institutes of Health (NIH) per migliorare la salute dei bambini per le generazioni a venire che hanno condotto lo studio.
Gli stessi ricercatori, in uno studio precedente avevano scoperto che un integratore prenatale può fornire alle gravide le quantità ottimali di ciascuno di questi sei nutrienti. «Tuttavia, tale integratore costa 200 dollari al mese e richiede l’assunzione di sette pillole al giorno» sottolinea Sauder, che assieme ai colleghi ha cercato di identificare gli alimenti ricchi di nutrienti per integrare la dieta delle gestanti raggiungendo i medesimi obiettivi nutrizionali degli integratori.
Lo studio ha coinvolto 2.450 gestanti provenienti da sei siti della coorte ECHO negli Stati Uniti. I ricercatori hanno esaminato gli alimenti e le bevande che le partecipanti consumavano durante la gravidanza calcolando la quantità dei sei nutrienti principali ricevuti con la dieta. E a conti fatti sono stati identificati oltre 2.300 alimenti a basso contenuto calorico con quantità sufficienti di almeno uno dei sei nutrienti importanti in gravidanza, inclusi molti con quantità ragionevoli per evitare assunzioni eccessive. Tuttavia, nessun singolo alimento forniva quantità sufficienti di ciascun nutriente per colmare tutte e sei le lacune nutrizionali, suggerendo che gli integratori alimentari potrebbero essere necessari per soddisfare in toto i bisogni nutrizionali in gravidanza.
«La nostra analisi indica che servono probabilmente modifiche sostanziali nell'assunzione alimentare per raggiungere gli obiettivi di assunzione di nutrienti, nonché per migliorare l'assunzione prenatale più in generale» riprende Sauder. E conclude: «A fronte di questi dati i medici potrebbero possono incoraggiare le gestanti a consumare nutrienti ad alto contenuto energetico riducendo l’assunzione di cibi a basso contenuto nutrizionale in modo da evitare un eccessivo apporto calorico».
Journal of Nutrition 2023. Doi: 10.1016/j.tjnut.2023.08.012
http://doi.org/10.1016/j.tjnut.2023.08.012