Pomodori ingegnerizzati nel metabolismo e ulteriormente fortificati con flavonoidi e aminoacidi a catena ramificata (BCAA) hanno mostrato un aumento multiplo di aminoacidi come valina, leucina e isoleucina, nonché di flavonoidi come kaempferolo e quercetina, rispetto ai pomodori selvatici, secondo quanto riporta su Plant Biotechnology Journal un gruppo di ricercatori spagnoli, prima autrice Marta Vazquez-Vilar dell’Istituto di biologia molecolare e cellulare dei vegetali, Universitat Politècnica de Valéncia.
«Una maggiore assunzione alimentare di flavonoidi può avere un ruolo benefico nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Inoltre, l’integrazione di BCAA nelle diete vegane può ridurre i rischi associati alla loro carenza che può causare perdita di forza e massa muscolare scheletrica specie negli anziani» scrivono gli autori, precisando che la maggior parte degli alimenti vegetali contengono solo piccole quantità di BCAA e le piante con alti livelli di flavonoidi non vengono consumate abitualmente.
Da qui lo studio, mirato ad aumentare il livello di questi nutrienti nei pomodori cono un approccio cisgenico, che prevede l’uso del pool genetico proprio o cross-compatibile di una pianta per apportare tratti favorevoli alle colture, riducendo i potenziali rischi della transgenesi, in cui viene introdotto DNA estraneo nelle colture alimentari modificate. La qualità nutrizionale dei frutti biofortificati è stata confrontata con i pomodori selvatici in termini di contenuto di flavonoidi e BCAA utilizzando la cromatografia liquida-spettrometria di massa (LC-MS). Viceversa, la tecnica di RT-qPCR è stata utilizzata per studiare l'espressione genica nei frutti per determinare gli effetti della sovraespressione simultanea di alcuni geni sul profilo metabolico. E i risultati non lasciano dubbi: rispetto ai pomodori selvatici, i frutti biofortificati avevano livelli di leucina 21 volte più elevati, di valina 9 volte più elevati, di isoleucina 3 volte più elevati, di kaempferolo 64 volte più elevati e quercetina 45 volte più elevati. Ma c’è dell’altro: non solo il grado di arricchimento con l’approccio cisgenico era paragonabile a quello della transgenesi, ma la sovraespressione di un gene acetolattato sintasi (mSlALS) conferiva resistenza alle piante contro l’erbicida clorsulfuron. «La cisgenesi è un approccio fattibile e promettente per migliorare il contenuto di flavonoidi e BCAA dei pomodori. Questo approccio, supportato da analisi metabolomiche e genomiche, potrebbe essere esteso ad altre colture alimentari» conclude Vazquez-Vilar.
Plant Biotechnology Journal 2023. Doi: 10.1111/pbi.14163
https://doi.org/10.1111/pbi.14163