In vista dell’avvio in Commissione Bilancio del Senato dell’esame degli emendamenti alla Legge di bilancio 2026, la Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE) chiede l’approvazione delle proposte che introducono lo screening nutrizionale precoce e la detraibilità degli Alimenti a Fini Medici Speciali (AFMS) per i pazienti oncologici.
Secondo la SINPE, si tratta di misure attese sia dalla comunità scientifica sia dalle associazioni dei pazienti, con ricadute cliniche, sociali ed economiche rilevanti, in particolare per i pazienti fragili.
«Segnali incoraggianti sono già arrivati con la disponibilità di numerose forze parlamentari, che hanno riconosciuto il valore clinico, sociale ed economico di interventi strutturali in ambito nutrizionale, in particolare per i pazienti oncologici e fragili», afferma Antonella Lezo, presidente della SINPE. La società scientifica richiama inoltre quanto espresso da Ugo Della Marta, direttore generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute, che durante l’ultimo congresso nazionale SINPE ha ribadito il supporto del Ministero allo screening nutrizionale e il suo riconoscimento come strumento di rilevanza strategica.
Nel comunicato, la presidente SINPE sottolinea che «la malnutrizione correlata a patologia rappresenta un fattore di rischio reale», associato a un aumento di complicanze, tempi di degenza e mortalità. Al contrario, «un intervento nutrizionale precoce e appropriato migliora significativamente gli esiti clinici e riduce i costi sanitari».
Secondo la società scientifica, le evidenze disponibili indicano che screening nutrizionali sistematici e un accesso adeguato alla nutrizione terapeutica rappresentano strumenti ad alta costo-efficacia. «Il nostro auspicio – conclude Lezo – è che gli emendamenti in esame vengano approvati, in coerenza con la letteratura scientifica e con la pratica clinica consolidata, contribuendo a tutelare i pazienti, migliorare la qualità dell’assistenza e rafforzare la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale».