L’uso del monitoraggio continuo del glucosio (CGM) ha portato alla rilevazione di un maggior numero di ipoglicemie, ma il significato di questo dato clinico non è ancora pienamente compreso.
Nell’ambito delle ipoglicemie, un recente studio osservazionale prospettico condotto in 5 paesi europei ha voluto indagarne la durata rilevata dal sensore (SDH) e la relazione con la percezione riportata dai pazienti (PRH).
Sono stati arruolati 276 partecipanti con DM1 (età media 47 anni, 54% femmine, 64% in terapia multi-iniettiva) e 321 con DM2 (età media 63 anni, 37% femmine, 63% in terapia multi-iniettiva) insulino-trattati (almeno una somministrazione/die), con almeno un episodio di ipoglicemia negli ultimi 3 mesi che non usassero sistemi automatizzati per la terapia insulinica.
Per 10 settimane i partecipanti hanno utilizzato un CGM con letture in cieco ogni 5 minuti e registrato PRH. I tassi di SDH < 70 mg/dL, SDH < 54 mg/dL e PRH sono stati espressi come episodi mediani per settimana. Gli episodi di SDH sono stati abbinati agli episodi di PRH che si sono verificati entro 1 ora.
La proporzione mediana di SDH associata a PRH nel DM1 rispetto al DM2 era maggiore per SDH < 70 mg/dL (40% vs 22%) e SDH < 54 mg/dL (47% vs 25%). Complessivamente, il 65% di SDH < 70 mg/dL non era associato a PRH e il 43% di PRH non aveva alcun SDH associato.
Lo studio Hypo-METRICS ha utilizzato un approccio digitale (app per smartphone + CGM) per catturare dati in tempo reale, superando i limiti dei tradizionali diari glicemici. Un dato rilevante emerso è che nel 65% dei casi agli episodi di SDH < 70 mg/dL non si associava PRH, a indicare che una significativa porzione di ipoglicemie rilevate dai sensori era asintomatica. Inoltre, nel 43% dei casi non c’era corrispondenza tra gli episodi di PRH e SDH, a suggerire che molti episodi sintomatici si verificano a livelli di glicemia > 70 mg/dL. Questa discrepanza era più pronunciata nei pazienti con DM2. Questi risultati evidenziano l'importanza nella gestione dell'ipoglicemia di considerare sia le misurazioni oggettive tramite CGM sia le esperienze soggettive dei pazienti. Lo studio hypo-METRICS offre una visione più completa della relazione tra percezione e realtà dell'ipoglicemia, suggerendo nuove strategie per migliorare la qualità della vita e la sicurezza dei pazienti con diabete insulino- trattato. L’elevato numero di ipoglicemie asintomatiche in questo studio sottolinea ancora una volta la necessità di individuare strategie tecnologiche e comportamentali per la prevenzione e gestione delle ipoglicemie, di incrementare lo screening e gli interventi correttivi sull’ipoglicemia non avvertita, e sottolinea inoltre l’importanza di educare i pazienti a gestire le discrepanze tra ipoglicemie rilevate e percepite, evitando così interventi inappropriati. Resta da indagare nel contesto di vita reale l’influenza che l’accuratezza dei sensori di nuova generazione può ancora giocare nella rilevazione delle ipoglicemie, soprattutto nel range 54-70 mg/dL.
Bibliografia
1. Divilly P, Martine-Edith G, Zaremba N, et al. Relationship between sensor-detected hypoglycemia and patient-reported hypoglycemia in people with type 1 and insulin-treated type 2 diabetes: the Hypo-METRICS study. Diabetes Care 2024, 47: 1769-77.