Segnalare il bisogno di potenziare i servizi di psiconcologia per i pazienti oncologici lungo-viventi. È l’appello lanciato al congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) a Berlino, durante il Simposio Speciale sulla survivorship del 20 ottobre 2025. Secondo quanto riferito, in Europa vivono oltre venti milioni di persone per le quali il cancro è una malattia cronica.
Intervenendo al Simposio, Gabriella Pravettoni, docente di Psicologia delle Decisioni all’Università di Milano e direttrice della Divisione di Psiconcologia dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), ha richiamato l’attenzione sui bisogni insoddisfatti dei malati. «Vanno potenziati i percorsi di psiconcologia per contrastare il crescente disagio», ha affermato, sottolineando che il sostegno emotivo strutturato resta spesso insufficiente.
Dal documento discusso emergono criticità ricorrenti. Persistono sofferenze fisiche e psicologiche, ansia e depressione anche dopo la fine dei trattamenti. Incidono la paura di recidiva, il ritorno al lavoro non sempre semplice e le difficoltà finanziarie successive alla patologia. La cronicizzazione, favorita da terapie più efficaci e personalizzate, richiede una presa in carico socio-sanitaria più ampia, con attenzione al dolore e all’affaticamento.
La relatrice ha indicato la figura dello psiconcologo come elemento chiave per rispondere a queste esigenze. In Italia, la presenza strutturata dello psiconcologo riguarda circa il venti per cento dei centri di oncologia. In molti casi si ricorre a professionisti non specializzati nell’assistenza ai pazienti con tumore. Potenziare i servizi dedicati e investire in competenze specifiche è ritenuto prioritario.
Tra le soluzioni proposte rientra anche il supporto da remoto. L’uso di piattaforme on-line può integrare i percorsi in presenza e garantire continuità di assistenza, soprattutto nelle fasi di follow-up. Resta centrale la definizione di percorsi accurati di sostegno emotivo, inseriti nei processi di cura e coordinati con l’équipe clinica.
Il tema ha rilevanza sanitaria e sociale. I problemi indotti dai tumori, e le ricadute psicologiche connesse, generano costi diretti e indiretti per i sistemi sanitari nazionali. Migliorare i servizi di psiconcologia viene indicato come passaggio necessario per accompagnare l’aumento dei lungo-viventi, con l’obiettivo di tutelare qualità di vita e aderenza alle cure.
La prospettiva, emersa al Simposio ESMO, è duplice: prolungare la sopravvivenza e ampliare il benessere quotidiano dei pazienti. Il riconoscimento dei nuovi bisogni e il rafforzamento delle risposte assistenziali costituiscono la direttrice operativa indicata dagli esperti.