Oltre 125 milioni di persone nella Regione Europea dell'Oms convivono con disturbi mentali, ma solo una frazione riceve cure adeguate. È quanto emerge dal nuovo rapporto dell'Oms Europa, che evidenzia come tra un terzo e la metà dei pazienti che si rivolgono ai servizi di assistenza primaria lo facciano per problemi legati alla salute mentale. Tuttavia, molti di questi casi non vengono riconosciuti o vengono indirizzati direttamente a servizi specialistici, dove i tempi di attesa sono lunghi e lo stigma associato può scoraggiare ulteriormente la richiesta di aiuto.
Il documento, intitolato "Scaling up mental health services within the primary care approach: lessons from the WHO European Region", propone quattro strategie per migliorare l'accesso alle cure:
- Formazione del personale sanitario di base per riconoscere e gestire i segnali precoci di disagio mentale.
- Inserimento di professionisti della salute mentale, come psicologi clinici, nei team di assistenza primaria.
- Rafforzamento dei collegamenti tra assistenza primaria e servizi specialistici per garantire transizioni fluide.
- Collaborazione con altri settori, come servizi sociali, istruzione e occupazione, per affrontare i determinanti sociali della salute mentale.
Secondo Melitta Jakab, responsabile del Centro Europeo per l'Assistenza Sanitaria Primaria dell'Oms, "una forte assistenza primaria porta a diagnosi più precoci, migliori risultati e meno pressione sugli ospedali". L'Oms sottolinea che l'integrazione della salute mentale nei servizi di base non solo migliora la qualità delle cure, ma rappresenta anche un investimento efficace per la salute pubblica e la produttività economica.