"Preservare l'attuale modello assistenziale della pediatria di famiglia, a garanzia della tutela della salute e del benessere dei 6 milioni di bambini assistiti e a sostegno di circa 4 milioni di famiglie; favorire una maggiore e più strutturata implementazione della telemedicina a supporto della professione, e garantire la piena attuazione di quanto previsto dal Dm 77 per la messa in rete delle Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) con le Case di comunità". Queste le linee per il rafforzamento delle cure pediatriche territoriali indicate dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp), riunita a Roma per il 51esimo Congresso nazionale sindacale. L'evento di apertura del congresso, concluso ieri, ha visto un'ampia partecipazione del mondo della pediatria di famiglia insieme ad autorevoli rappresentanti della politica, delle istituzioni e delle principali realtà associative delle cure primarie.
"La tre giorni in corso a Roma è un appuntamento di grande rilevanza per la pediatria di famiglia per condividere le migliori strategie e dare risposte concrete ed efficaci alle esigenze di prevenzione, cura e assistenza dei bambini e degli adolescenti italiani - ha affermato Antonio D'Avino, presidente nazionale Fimp - La pediatria di famiglia rappresenta un pilastro fondamentale dell'attuale modello delle cure primarie erogate sul territorio e si fonda sul principio chiaro e irrinunciabile della libera scelta che lega ciascun professionista a famiglie, genitori e bambini dal primo giorno di vita e fino all'adolescenza attraverso un rapporto fiduciario, che va tutelato".
Non solo tutela dell'attuale modello assistenziale previsto dal Servizio sanitario nazionale, ma anche nuove proposte per il rafforzamento delle cure sul territorio. "Tra queste, la telemedicina rappresenta uno strumento integrativo essenziale dell'attività svolta quotidianamente dal pediatra di famiglia, soprattutto - sottolinea la Fimp - per portare l'assistenza nei contesti socio-demografici più fragili o periferici, contribuendo a una presa in carico ancora più prossima, tempestiva, personalizzata ed efficiente". "Riteniamo che una piena integrazione degli strumenti di telemedicina possa rappresentare un valido strumento per garantire le stesse opportunità di cura per bambini e famiglie che vivono in zone a bassa densità abitativa in cui i luoghi fisici di cura possono essere difficilmente raggiungibili", ha aggiunto D'Avino.
Per la Fimp è inoltre essenziale accelerare sul fronte delle Aft che, se collegate alle Case di comunità, consentono una presenza strutturata e coordinata sul territorio, facilitando l'accesso alle cure e rafforzando la presa in carico del bambino lungo tutto il percorso di crescita. "Un'efficace riorganizzazione dell'assistenza non potrà prescindere dalla piena attuazione dei nuovi modelli previsti dal Dm 77, tra cui figurano le Aft - ha evidenziato D'Avino - Una volta istituite le Aft in tutte le regioni, è necessario che queste vengano collegate funzionalmente alle Case della comunità, garantendo la messa in rete 'virtuale' di tutti i pediatri del territorio e ospedalieri con i 'nuovi' presidi di comunità. L'inserimento di queste aggregazioni pediatriche all'interno del sistema delle Case di comunità consentirà una collaborazione attiva tra pediatri e altri professionisti, a beneficio di una presa in carico sinergica e multidisciplinare per una migliore gestione della salute e del benessere dell'adulto di domani".