Uno studio, pubblicato su Jama Network Open, ha rilevato che quasi due terzi degli adulti non dormono abbastanza o dormono in modo irregolare e che avere orari di sonno irregolari può aumentare il rischio di morte fino al 29%.
Sono stati reclutati, tra il 2002 e il 2009, 46.928 adulti statunitensi, che hanno compilato un questionario, in cui sono state raccolte informazioni sociodemografiche, comportamentali e sulla loro storia di salute, e hanno successivamente completato un sondaggio di follow-up tra il 2008 e il 2013. I ricercatori hanno classificato la durata del sonno in tre gruppi: meno di 7 ore, 7-9 ore (considerato ottimale) e più di 9 ore. I ricercatori hanno identificato nove modelli di cambiamenti nel sonno in base ai cambiamenti o alla costanza di tali categorie dal momento dell’arrivo al follow-up.
Più del 65% dei partecipanti non ha mantenuto traiettorie ottimali di durata del sonno durante i 5 anni di studio; nella maggioranza dei casi si registrava un sonno breve o un passaggio tra sonno breve e sonno salutare (e viceversa).
Le traiettorie subottimali, come il mantenimento di sonno breve o il passaggio tra sonno breve e sonno lungo, sono associate a un rischio maggiore di mortalità, con un Hazard Risk (HR) di 1,29 per chi passava da un sonno ottimale a breve di 1,19 e di 1,29 per chi invece aumentava le ore di sonno da poche a tante. Curiosamente, anche le un costante sonno lungo è stato associato ad una maggiore mortalità (HR 1,27).
L’associazione tra traiettorie di sonno subottimali e rischio di mortalità era più forte tra gli adulti bianchi e tra coloro con un reddito familiare pari o superiore a 15.000 dollari. “Questo potrebbe essere dovuto, in parte, alla presenza di fattori culturali, comportamentali o sociali non misurati che possono confondere o attenuare l’effetto della durata del sonno”, hanno dichiarato gli autori dello studio.
Questo studio evidenzia quanto il sonno sia fondamentale per la salute e suggerisce che migliorare le abitudini di sonno potrebbe ridurre il rischio di morte.
Un editoriale a corredo ha osservato: “Questo studio ha presentato risultati promettenti che potrebbero essere sfruttati in studi futuri mirati alla riduzione del rischio precoce di mortalità. Il sonno è sia uno stato biologico che un comportamento modificabile, offrendo opportunità per migliorare la salute della popolazione e ridurre le disparità nei tassi di mortalità.”
Matteo Vian