Un recente policy statement dell’American Academy of Pediatrics (AAP), pubblicato su Pediatrics, ha messo in luce come molte malattie infantili siano causate da fattori ambientali e come il cambiamento climatico stia peggiorando la situazione, suggerendo ai pediatri azioni pratiche sensibilizzare sui pericoli ambientali e, in alcuni casi, modificare l’approccio terapeutico.
Il rapporto sottolinea che, mentre alcune condizioni come l’asma sono chiaramente associate all’ambiente, altri disturbi potrebbero passare inosservati senza un’accurata storia ambientale. In paesi meno sviluppati, l’esposizione a sostanze pericolose come piombo, mercurio, arsenico e pesticidi è comune, contribuendo a un tasso di mortalità molto più elevato nei bambini piccoli.
Tra le raccomandazioni vi è quella di porre domande mirate ai pazienti e alle loro famiglie, ad esempio indagando su eventuali materiali tossici che possano essere introdotti in casa attraverso abiti, scarpe o veicoli. Il rapporto evidenzia come le esposizioni ambientali (piombo, mercurio, arsenico, pesticidi e inquinamento atmosferico) giochino un ruolo rilevante nel determinare il tasso di mortalità infantile nei paesi a basso reddito, dove il 26% dei decessi nei bambini sotto i 5 anni è attribuibile a tali cause, rispetto al 17% nei paesi ad alto reddito.
Inoltre, si raccomanda di prestare particolare attenzione alla salute mentale dei bambini provenienti da ambienti socioeconomici difficili o da contesti di conflitto, con il rinvio a centri specializzati in salute ambientale pediatrica e l’utilizzo di strumenti come il “Green Page” dell’OMS. L’AAP lancia, infine, un appello a sviluppare politiche ambientali che pongano la salute dei bambini al centro dell’agenda clinica e sociale.
“L’ambiente ha un impatto ben maggiore sulla salute dei bambini di quanto generalmente noto”, ha dichiarato Lauren Zajac, uno dei principali autori del policy statement “Mentre alcuni bambini possono essere trattati per una condizione chiaramente associata all’ambiente, come l’asma, altri potrebbero non mostrare alcun segno di esposizione a un ambiente pericoloso. Per questo è importante che i pediatri porgano domande alle famiglie riguardo l’esposizione ambientale e includano tali fattori nella diagnosi”.
“Dobbiamo sviluppare politiche ambientali che mettano la salute dei bambini al primo posto”, ha concluso Zajac. “Ci sono molti passi che possiamo compiere per ridurre l’esposizione dei bambini ad ambienti tossici, a partire dallo studio del medico fino a politiche globali.”