Le donne presentano un rischio del 31% più alto rispetto agli uomini di sviluppare il long COVID. È quanto emerge da uno studio pubblicato recentemente su JAMA Network Open, che rappresenta la ricerca più ampia mai condotta sul rischio di long COVID stratificato in base al sesso biologico.
Questa sindrome è stata spesso messa in relazione con condizioni autoimmuni e post-virali, che sono più comuni nelle donne. Tuttavia, non era chiaro fino a oggi se lo stesso valesse per il long COVID.
La ricerca ha mostrato come le donne abbiano un rischio associato maggiore del 31% di sviluppare il long COVID rispetto agli uomini. Il rischio per le donne di sviluppare il long COVID dipendeva dall’età, dalla gravidanza e dallo stato menopausale. Infatti, tra le donne di età compresa tra i 40 e i 54 anni, quelle in menopausa avevano un rischio maggiore del 42% rispetto agli uomini della stessa età, mentre per quelle non in menopausa il rischio saliva al 45%.
Per gli operatori sanitari, questi risultati rappresentano un ulteriore passo avanti nella comprensione di una sindrome complessa che continua a influire profondamente sulla qualità della vita di molte persone. La maggiore vulnerabilità delle donne, influenzata da fattori ormonali e dallo stato riproduttivo, suggerisce che i percorsi di cura dovrebbero essere personalizzati per garantire un’assistenza più mirata ed efficace.
"Speriamo che questo incoraggi altri ricercatori a esplorare le ragioni delle differenze nel rischio di sviluppare il long COVID in base al sesso" ha concluso Shah.