L'obesità infantile tende a persistere durante l'età adulta ed è associata all'insorgenza di patologie metaboliche, cardio-vascolari e oncologiche. «Attualmente, liraglutide e semaglutide sono autorizzati per il trattamento dell'obesità nella popolazione pediatrica dai 12 anni in su» riferiscono i componenti della Commissione Farmaci AME (Associazione Medici Endocrinologi) coordinata da Vincenzo De Geronimo. «È stato condotto di recente uno studio clinico randomizzato controllato (RCT) di fase 3a, in doppio cieco vs placebo. I criteri di inclusione erano obesità (BMI 95° per sesso ed età) e qualunque stadio di sviluppo puberale, mentre i criteri di esclusione comprendevano diabete tipo 1 e cause secondarie di obesità» proseguono gli esperti. «L'end-point primario era la percentuale di riduzione del BMI, mentre gli end-point secondari includevano la percentuale di peso perduto e il numero di soggetti che ottenevano un calo di almeno il 5%» continuano gli specialisti. «Il protocollo prevedeva l'assegnazione al braccio attivo (liraglutide) o a placebo in proporzione di 2:1. Tutti i partecipanti venivano sottoposti a counseling, dalla fase di arruolamento fino alla fine del periodo di studio, volto a intraprendere un comportamento alimentare sano e a svolgere almeno 60 minuti/die di attività fisica da moderata a intensa. Il farmaco era titolato fino alla dose di 3 mg/die (o alla massima dose tollerata). La fase attiva dello studio è durata 56 settimane, seguite da 26 settimane di follow-up» proseguono gli esperti. «La popolazione arruolata comprendeva 82 bambini tra 6 e 12 anni (54% maschi, età 10 ± 2 anni, 72% caucasici), con BMI 136.5 ± 21.7».
«I risultati con liraglutide vs placebo al termine dello studio mostravano una perdita di peso media (espressa in BMI) di -5.8% vs +1.6% (differenza tra i gruppi -7.4%, p < 0.001), con una riduzione di BMI di almeno il 5% in 46% vs 9% (p = 0.02) e una percentuale di variazione di peso corporeo di +1.6% vs +10% (differenza -8.4%, p < 0.001)» riferiscono De Geronimo e colleghi. «Durante le successive 26 settimane di follow-up si è osservata una ripresa ponderale nel gruppo trattato con liraglutide. Gli eventi avversi sono stati osservati in una percentuale rilevante dei partecipanti (88-89% in entrambi i gruppi), con eventi gastrointestinali nel 80% vs 54%, di cui 3 eventi avversi importanti potenzialmente ascrivibili al farmaco (2 casi di vomito e 1 di colite). La frequenza cardiaca era lievemente superiore nei pazienti del braccio attivo» commentano gli specialisti. «La crescita puberale è stata rilevata in termini di crescita staturale, età ossea e stadio puberale durante lo studio, senza osservare nessun cambiamento ascrivibile all’intervento farmacologico. Il profilo di rischio cardio-metabolico mostrava, come atteso, una riduzione di emoglobina glicata e pressione arteriosa diastolica e sistolica (end-point esplorativi)» proseguono gli specialisti.
«Lo studio conferma l’efficacia e la sicurezza dell’intervento farmacologico con GLP-1 RA per il trattamento dell’obesità anche nella fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni. Sottolinea inoltre la verosimile necessità di mantenere il trattamento per prevenire la ripresa ponderale o trovare eventuali ulteriori strumenti di gestione clinica e comportamentale nella fase di sospensione del trattamento» commentano De Geronimo e colleghi.
N Engl J Med 2024 Sep 10. doi: 10.1056/NEJMoa2407379. Epub ahead of print.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39258838/