Ansia, problemi relazionali e dipendenze digitali: queste sono le principali difficoltà che spingono sempre più giovani a rivolgersi allo psicologo. È quanto emerge dall'ultimo report sulla salute psicologica dei toscani e delle toscane, condotto tramite questionario online rivolto agli iscritti all'Ordine degli Psicologi della Toscana, in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria (Dipartimento Neurofarba) dell'Università di Firenze. Circa sette psicologi toscani su dieci riportano che gli adolescenti soffrono di dipendenze digitali, legate soprattutto all’uso di internet. Le risposte più preoccupanti sono state quelle relative ai pazienti adolescenti, dei quali si occupa l’80% del campione intervistato. Il 68% di questi professionisti, infatti, ha riscontrato un aumento delle richieste di assistenza, soprattutto per ansia (l’87%), problemi relazionali (l’83%) e dipendenze digitali (il 68%). In particolare, oltre all’abuso di internet e di videogiochi, si fa spazio in modo preoccupante anche il gioco d’azzardo online (il 10% dichiara di avere molti adolescenti che hanno comportamenti problematici legati al gioco d’azzardo online).
All'indagine, riferita al periodo marzo 2023-marzo 2024, hanno partecipato 644 psicologi di tutte le province toscane, ai quali è stato chiesto se riscontrassero cambiamenti nelle richieste di supporto e quali fossero le principali questioni che affliggono i toscani, dalla fascia dei bambini fino agli anziani. Tra gli psicologi che seguono i giovani adulti (l’88% del campione) il quadro è altrettanto problematico. Il 62% di questi ha riscontrato un aumento delle richieste e i problemi principali sono i sintomi ansiosi (l’83%), i problemi relazionali (il 77%) e, i sintomi depressivi (il 66%). Il 34% del campione si occupa di bambini. Tra questi psicologi, il 51% ha constatato un aumento delle richieste di supporto. In questo caso i disagi prevalentemente percepiti in crescita tornano ad essere ansia (l’83%), problemi relazionali (l’80%) e dipendenze digitali (il 68%). Questi dati - commenta la presidente dell’Ordine, Maria Antonietta Gulino – confermano una situazione già nata prima del Covid e accentuata dalla pandemia, la cui coda si fa ancora sentire. Il report evidenzia come i più giovani siano i soggetti maggiormente colpiti. Travolti spesso da quel che accade intorno a loro, non avendo ancora una cassetta degli attrezzi sufficiente per affrontare contesti di vita a volte allarmanti, spesso arrivano all’adolescenza con criticità relazionali, familiari e scolastiche che possono compromettere la loro crescita. Questo può tradursi in frustrazione, blocchi emotivi e/o rabbie diffuse. Le dipendenze possono essere le conseguenze di questo complesso e a volte compromesso passaggio evolutivo”.
Tra i professionisti che seguono adulti (il 79% del campione), il 54% dichiara di non aver registrato differenze nel numero di richieste rispetto all’anno precedente. Ansia (il 72%), sintomi depressivi (il 62%) e problemi relazionali (il 61%) rappresentano le principali forme di disagio. Infine, gli anziani. Di loro si occupa il 27% dei rispondenti. Il 63% dei professionisti non ha riscontrato differenze di richieste rispetto all’anno precedente e le questioni principalmente percepite in crescita sono quelle relative a disturbi del sonno (il 64%), sintomi ansiosi (il 60%) e sintomi depressivi (il 56%). Lo studio evidenzia, inoltre, come siano particolarmente diffusi tra i più giovani i disturbi alimentari. Guardando agli adulti, emergono come molto diffuse forme di dipendenza legate a uso di tabacco, uso di alcol, uso di Internet ed uso di psicofarmaci. Da segnalare la presenza dell’uso di psicofarmaci anche negli anziani.
Anna Capasso