"La nostra unica preoccupazione è la salute dei neonati e la tutela delle loro famiglie. Rifiutiamo di trasformarci in delatori e continueremo ad assistere con passione, professionalità e dedizione i nostri piccoli pazienti senza discriminazioni", a sottolinearlo i neonatologi della Sin, Società italiana di neonatologia. rispondendo all'invito del ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, a denunciare alla procura i pazienti sospettati di aver fatto ricorso alla maternità surrogata. "La relazione di fiducia tra medico e paziente è essenziale per garantire cure efficaci e sicure - sottolineano i neonatologi - senza dimenticare il rispetto dei principi che garantiscano la tutela della riservatezza ed il segreto professionale".
"Non intendiamo entrare nel merito di una questione quanto mai complessa da un punto di vista giuridico e morale - premettono gli specialisti della Sin - ma come medici che si occupano della salute dei più fragili, i neonati, non possiamo non unirci alle dichiarazioni della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), della Federazione Sigo (Aogoi, Agui e Agite)" che riunisce diverse associazioni dei ginecologi, "della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) e del professor Silvio Garattini, ricercatore, fondatore e presidente dell'Istituto Mario Negri e membro del Comitato nazionale di bioetica".
"Spesso - evidenziano i medici dei più piccoli - i neonati che assistiamo nei nostri punti nascita hanno bisogno di cure specialistiche e intensive, anche a garanzia della loro sopravvivenza". Anche da qui il monito della Sin: "Dinanzi ad un neonato che rischia la vita e a genitori già colpiti da una simile tragedia, il nostro unico dovere come neonatologi è fare il possibile per curarlo e offrire supporto e conforto alla famiglia".