Secondo i dati Oms nel mondo, tra il 10 e il 20% di bambini e adolescenti soffre di disturbi mentali e il 50% delle patologie psichiatriche esordisce prima dei 14 anni di età. L’ansia e la depressione, secondo i dati del Rapporto, rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati. In Italia 1 bambino o adolescente su 5 in Italia soffre per un disturbo neuropsichiatrico: parliamo quindi di circa 2 milioni di bambini che nel nostro Paese sono affetti da disturbi del neurosviluppo, dalle sindromi dello spettro autistico, ai disturbi da deficit di attenzione con iperattività, alle malattie neurologiche come le paralisi cerebrali infantili, alle disabilità intellettive, alle malattie rare ad interessamento neurologico, ai disturbi psichiatrici dell'infanzia e dell'adolescenza inclusi i disturbi del comportamento alimentare.
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2024 celebrata questo giovedì 10 ottobre, istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità al fine di sensibilizzare sul tema della salute mentale, la SINPIA, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, sottolinea l’importanza di intervenire precocemente e favorire la continuità di cura dall’età evolutiva a quella adulta, mettendo al centro la persona, la sua famiglia e i suoi bisogni.
Quando si parla di salute mentale, il passaggio all’età adulta di ragazzi fino a quel momento seguiti in ambiti pediatrici rappresenta un tema delicato e ancora oggetto di riflessione da parte dei neuropsichiatri infantili.
“La maggior parte dei disturbi del neurosviluppo persiste durante l'adolescenza e l'età adulta – interviene Antonella Costantino, past president SINPIA e Direttore UONPIA Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano - Quindi una diagnosi precoce è fondamentale per poter attivare strategie di intervento tempestive e mirate. Solo così possiamo agire sulle traiettorie di sviluppo, riducendo l'impatto sui bambini affetti e sulle loro famiglie”.
“Dobbiamo sfatare il mito che la prevenzione inizi a 14 anni – spiega Elisa Fazzi, Presidente SINPIA, Direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia – perché in realtà deve avvenire molto prima, certamente sappiamo che alcune patologie psichiatriche danno segno di sé in modo specifico in età adolescenziale, ma spesso sono l’esito di disturbi iniziati molto tempo prima o insorti nei primi anni di vita”.
“Bisognerebbe parlare di continuità di cura – sottolinea Renato Borgatti, Direttore della Struttura Complessa Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione Mondino IRCCS e dell’Università di Pavia, membro SINPIA - così da trasmettere l’idea che con il passaggio all’età adulta non mutano i bisogni dei ragazzi, che devono trovare risposte adeguate adattando un sistema di presa in carico pensato per una persona adulta e collaborante. L’intento comune è quello di proporre un modello di transizione della cura programmato e coordinato, incentrato sul soggetto e la sua famiglia”.
“Il modello di intervento della neuropsichiatria italiana è unico al mondo – conclude Massimo Molteni, neuropsichiatra infantile e Responsabile dell’Area di Ricerca in Psicopatologia dello Sviluppo, IRCCS Eugenio Medea, Associazione La Nostra Famiglia e membro SINPIA - con un modello assistenziale fortemente integrato tra ospedale e territorio, nell’ambito di una rete specialistica multidisciplinare dedicata, in grado di garantire risposte specifiche per età e tipologia del disturbo, con il coinvolgimento attivo delle famiglie, e con una forte attenzione ai contesti sociali di vita nell’ambito di percorsi di cura complessi e in continua trasformazione”.