I rischi della dipendenza da smartphone dei bambini, gli effetti della musica sui neonati pretermine e l'uso dell'intelligenza artificiale nella diagnosi e nella cura dei bambini con disturbi e disabilità motori. Sono alcuni dei focus emersi a Verona dai lavori del 30esimo congresso nazionale della Sinpia, la Società italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, che si è concluso sabato scorso.
"Una esposizione giornaliera e prolungata ad apparecchiature video, come smartphone, tablet, computer e televisione, è correlata nei bambini in età prescolare con una riduzione delle capacità linguistiche espressive e di letto-scrittura, in quanto causa un ritardo nella maturazione dei circuiti neurali coinvolti nel linguaggio - sottolinea Antonio Persico, docente di neuropsichiatria all'Università di Modena e membro Sinpia - Inoltre, riduce la flessibilità cognitiva e influisce negativamente sulla creatività. Particolarmente dannosa risulta essere l'esposizione allo smartphone, sia per la sua ampia diffusione, sia perché lo smartphone attiva più di altre apparecchiature le vie dopaminergiche mesolimbiche, ossia i circuiti neurali 'del piacere', producendo attaccamento compulsivo da parte del bambino, aumentando l'impulsività e generando reazioni di rabbia anche intensa quando il genitore cerca di porre termine all'uso dello smartphone da parte del bambino. Molti esperti ritengono che la flessione del quoziente intellettivo e delle capacità linguistiche registrata per la prima volta dal dopoguerra in quest'ultima generazione possa almeno in parte essere ascritta a questo meccanismo".
È ormai accertato che l'ambiente e gli stimoli sensoriali, soprattutto nel periodo perinatale, hanno un impatto sullo sviluppo del bambino. "Durante l'ultimo trimestre di gestazione, la plasticità attività-dipendente forma il cervello fetale ed è stato dimostrato che la prematurità altera le tipiche traiettorie di sviluppo del cervello con zone più o meno vulnerabili - evidenzia Petra Huppi, neonatologa dell'Università di Ginevra - In questo delicato periodo sono attualmente in fase di sperimentazione interventi preventivi volti a modulare queste traiettorie di sviluppo attraverso interventi di induzione di attività. Lo scopo del lavoro presentato qui al congresso è quello di descrivere le potenzialità del contatto vocale precoce e della musica sullo sviluppo cerebrale del neonato pretermine e il loro potenziale effetto benefico sullo sviluppo iniziale. Evidenze scientifiche supportano un orientamento comportamentale del neonato verso suoni organizzati, come quelli della voce e della musica, e recenti studi di neuroimaging confermano ulteriormente la piena elaborazione cerebrale della musica come stimoli multisensoriali. Tuttavia, l'impatto degli effetti a lungo termine dell'esposizione alla musica e del contatto vocale precoce sullo sviluppo neurologico a lungo termine dei neonati pretermine deve essere ulteriormente studiato".
"Negli ultimi anni - conclude Giuseppina Sgandurra, professoressa associata di neuropsichiatria infantile dell'Università di Pisa, Irccs Fondazione Stella Maris e componente Sinpia - l'interesse nell'applicazione dell'intelligenza artificiale nella diagnosi e nella cura dei bambini con disturbi e disabilità motorie sta crescendo in modo esponenziale, come dimostrato dal grande aumento del numero di pubblicazioni scientifiche. Tuttavia, non ci sono ancora evidenze scientifiche affinché possa essere applicata a supporto dei neuropsichiatri infantili. La sfida in questo ambito è quella di poter creare e sviluppare con un approccio multidisciplinare soluzioni efficaci che beneficiano dell'intelligenza artificiale a supporto dei clinici. Il team multidisciplinare è fondamentale in età evolutiva anche in relazione alla complessità della valutazione personalizzata e dei relativi trattamenti, in cui diversi fattori legati anche all'individualità del bambino, della famiglia, ma anche dei riabilitatori stessi, si intersecano creando un'unicità nella presa in carico riabilitativa".