Il retinolo e i suoi derivati, vengono utilizzati in diversi prodotti per la cura della pelle, come agenti condizionanti. Poiché la vitamina A, in forma di retinolo, è presente naturalmente anche nel pesce, nelle uova, nei latticini e in altri alimenti, siamo esposti ad essa non solo dai attraverso i...
La sicurezza dei prodotti cosmetici in Europa è garantita dall’obbligo, per chi li mette in commercio, di effettuare una valutazione di sicurezza secondo i criteri stabiliti dall’allegato I del Reg. UE 2009/1223. La valutazione della sicurezza dei prodotti cosmetici viene effettuata sulla base della stima dell’esposizione a tutti i singoli ingredienti di un prodotto.
Il talco è un composto di origine minerale, estratto dai depositi della roccia e spesso in natura può trovarsi contaminato con l’amianto, noto per essere un agente cancerogeno. Per questo, se non si scelgono opportunamente le fonti di provenienza e non viene adeguatamente purificato, la sua presenza nei prodotti cosmetici può essere considerata un rischio.
I nanomateriali, grazie alle loro limitatissime dimensioni, sono adatti a molteplici utilizzi e sono di fatto una realtà già consolidata sul mercato. Anche l’industria cosmetica da qualche tempo sta andando in questa direzione. Esiste, infatti, un’ampia varietà di nanomateriali che vengono scelti dai produttori cosmetici per impreziosire le formulazioni dei prodotti. Un nuovo regolamento vieta però l'utilizzo di alcuni di essi.
I prodotti cosmetici immessi sul mercato dell’UE con qualsiasi metodo, comprese le vendite online, devono essere pienamente conformi al Regolamento UE sui cosmetici. Nel maggio 2023 il Parlamento Europeo ha pubblicato un nuovo Regolamento sulla Sicurezza Generale dei Prodotti che entrerà in vigore a dicembre 2024, le cui nuove prescrizioni avranno un impatto significativo sui produttori UE ed extra-UE.
Ancora oggi non è difficile imbattersi in prodotti i cui ingredienti attivi per qualche motivo sono sotto accusa. Indicazioni molto spesso fuorvianti per i consumatori, poiché, nella maggioranza dei casi, non hanno una base scientifica.
Stiamo parlando di fake news, riconducibili alle ‘’paure’’ più comuni dei consumatori: effetti dannosi per la salute, per l’ambiente, per i test sugli animali, per reazioni di sensibilizzazione, preferenza dell’ingrediente ‘’naturale’’ invece che di sintesi e l’elenco potrebbe allungarsi ancora.
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