Pubblicato su Annals of Internal Medicine uno studio che segnala l’aumento dell’incidenza dei tumori nei giovani adulti (20-49 anni) e negli over 50, con differenze tra i vari tipi di cancro e le aree del mondo.
La ricerca, coordinata dall’Institute of Cancer Research (ICR) di Londra, ha utilizzato i registri dell’International Agency for Research on Cancer (IARC) relativi al periodo 2003-2017 provenienti da 42 Paesi di Asia, Europa, Africa, Americhe e Oceania. In totale sono stati analizzati 13 tipi di tumore già segnalati come in aumento tra i più giovani.
I risultati mostrano un incremento significativo per sei neoplasie: tiroide, seno, colon-retto, rene, endometrio e leucemia. In oltre il 75% dei Paesi considerati questi tumori hanno presentato un aumento medio annuo (AAPC) dei tassi d’incidenza, sia tra i giovani adulti sia tra gli over 50.
Tra questi, il cancro del colon-retto cresce più rapidamente nei giovani, con una variazione mediana dell’1,45% annuo rispetto allo 0,37% negli adulti più anziani. Anche i tumori del rene e dell’endometrio mostrano trend più marcati sotto i 50 anni. Al contrario, le incidenze di fegato, bocca, esofago e stomaco risultano in calo in oltre metà dei Paesi, in controtendenza rispetto a osservazioni precedenti.
Nel complesso, l’analisi evidenzia un trend globale di crescita del cancro a esordio precoce, in linea con altri studi che descrivono un progressivo abbassamento dell’età media alla diagnosi nei Paesi ad alto reddito. Gli autori avvertono però che i risultati potrebbero non essere pienamente generalizzabili, poiché la maggior parte dei registri proviene da nazioni a reddito medio-alto.
La professoressa Amy Berrington, responsabile dell’Epidemiologia clinica del cancro all’ICR, sottolinea che lo studio non ha indagato direttamente le cause, ma indica fattori comuni di rischio. “Le forme tumorali in crescita – spiega – sono tutte associate all’obesità. È possibile che l’aumento dei casi nei giovani rifletta l’impatto di uno stile di vita più sedentario, diete ipercaloriche e un’esposizione ambientale diversa rispetto alle generazioni precedenti”.
Per il cancro del colon-retto la differenza tra giovani e anziani potrebbe essere legata anche agli screening di routine, che negli over 50 favoriscono la diagnosi precoce e la rimozione delle lesioni precancerose. “Questo potrebbe spiegare perché i casi sembrano aumentare più rapidamente tra i giovani, che non beneficiano ancora di programmi di prevenzione diffusi”, aggiunge la ricercatrice.
Questi dati rafforzano la necessità di un ripensamento dei programmi di prevenzione oncologica: l’incremento dei tumori tipici dell’età avanzata anche in soggetti sotto i 50 anni impone di valutare strategie di sorveglianza anticipata, soprattutto per le neoplasie correlate all’obesità e ai fattori metabolici.
Cristoforo Zervos