La medicina di precisione in oncologia non è più una promessa futuristica, ma una realtà concreta che può trasformare la vita dei pazienti. Tuttavia, perché diventi una cura accessibile a tutti, occorrono scelte chiare, investimenti mirati e una visione condivisa. Questo il messaggio lanciato giovedì scorso durante l’incontro “Genomica e medicina di precisione: costruire il futuro della cura oncologica in Italia”, svoltosi al Centro Studi Americani di Roma. Promosso da Edra e dalla European Coalition for Access to Comprehensive Genomic Profiling (ECGP), con il patrocinio di Federchimica Assobiotec, l’evento ha riunito rappresentanti delle istituzioni, esperti scientifici, professionisti della sanità e associazioni di categoria. L’obiettivo era uno: costruire un piano operativo per diffondere in modo equo e sostenibile l’uso della Comprehensive Genomic Profiling (CGP) nella pratica clinica oncologica italiana.
Grazie alle tecnologie di Next Generation Sequencing (NGS), la CGP consente di analizzare in profondità le alterazioni genetiche dei tumori, superando il tradizionale approccio istologico e aprendo la strada a terapie personalizzate più efficaci. Eppure, nonostante i benefici documentati – come una maggiore sopravvivenza e migliori risposte ai trattamenti – l’utilizzo della CGP nel nostro Paese è ancora limitato e disomogeneo. Le criticità emerse sono molteplici: forti disparità regionali, mancanza di inclusione della CGP nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), carenze infrastrutturali, assenza di una governance nazionale e una formazione professionale ancora frammentata. Per affrontare queste sfide, i partecipanti hanno presentato un documento strategico che propone un modello integrato e operativo, con sei azioni chiave:
1) Inserimento della CGP nei LEA, per garantire pari accesso a tutti i pazienti, indipendentemente dalla regione di residenza.
2) Istituzione di un organo di governance centrale, incaricato di accreditare i laboratori, negoziare tariffe unificate e monitorare l’appropriatezza dei test.
3) Potenziamento delle infrastrutture digitali, per una gestione sicura e integrata dei dati genomici.
4) Sviluppo di una rete nazionale “hub-and-spoke”, che colleghi i centri di eccellenza agli ospedali periferici, anche attraverso la telemedicina.
5) Formazione continua per il personale sanitario e creazione di Molecular Tumor Boards multidisciplinari, per l’interpretazione condivisa dei profili genetici.
6) Accesso facilitato a farmaci innovativi, anche per alterazioni rare, tramite percorsi dedicati.
L’iniziativa punta a rendere la genomica uno standard di cura, in linea con le più recenti raccomandazioni dell’ESMO (European Society for Medical Oncology) e con le evidenze scientifiche più avanzate. Il tutto, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze territoriali e valorizzare l’innovazione nel Servizio Sanitario Nazionale. A conclusione dell’incontro, è emersa una volontà condivisa: rafforzare la collaborazione tra mondo scientifico e decisori politici per trasformare la medicina di precisione in una realtà clinica accessibile, equa e sostenibile.
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