L’oncologia è forse la disciplina che più di ogni altra riflette la complessità della biologia umana. Ogni tumore ha una propria identità molecolare, frutto di milioni di variazioni genetiche sia nel genoma individuale sia in quello tumorale. Oltre alle numerose malattie monogeniche già identificate, oggi possiamo iniziare a mappare le predisposizioni poligeniche a diversi tumori grazie ai nuovi strumenti di analisi genomica.
Ma la genetica è solo una parte del quadro. In ogni individuo si esprimono centinaia di migliaia di RNA diversi, codificanti e non codificanti, regolati da meccanismi dinamici come lo splicing e l’editing. A questo si aggiungono le interazioni con il microbiota, costituito da migliaia di specie batteriche, virali e fungine, che influenzano il rischio oncologico, la progressione della malattia e la risposta ai trattamenti, in particolare all’immunoterapia.
Nel sangue circolano migliaia di metaboliti e sostanze chimiche esogene, tra cui pesticidi, interferenti endocrini e residui farmacologici. L’ambiente gioca un ruolo fondamentale: il progetto europeo Human Exposome Project sta mappando in modo sistematico tutte le esposizioni che influenzano il rischio di cancro, dalla dieta e dall’inquinamento fino all’attività fisica, oggi monitorabile con dispositivi wearable.
In un tale scenario, nessun medico può più orientarsi senza l’aiuto di strumenti avanzati di analisi e interpretazione. L’intelligenza artificiale sarà il motore della nuova oncologia, capace di integrare dati genomici, clinici e ambientali per guidare decisioni sempre più personalizzate nella prevenzione, diagnosi, trattamento e follow-up. All’orizzonte si profilano anche sensori wearable e impiantabili, in grado di monitorare in continuo lo stato biologico del paziente.
In questo contesto, il Ministero della Salute ha riconosciuto l’importanza strategica della digitalizzazione avanzata. L’evoluzione del fascicolo sanitario elettronico sarà decisiva. Il progetto Health Big Data di Alleanza Contro il Cancro, fondato sui dati omici prodotti dagli IRCCS oncologici, rappresenta un’infrastruttura pionieristica che potrà anticipare e guidare questa trasformazione, rendendo possibile l’integrazione delle informazioni molecolari nei percorsi clinici.
Questa rivoluzione non riguarda solo la terapia: abbraccia l’intero spettro della prevenzione oncologica, dalla riduzione dei fattori di rischio alla diagnosi precoce molecolare, fino al monitoraggio e alla predizione delle recidive e delle complicanze a lungo termine. La medicina del futuro sarà inevitabilmente più tecnologica, ma anche più personale, perché costruita sulla singolarità biologica di ogni paziente oncologico.
Prof. Ruggero De Maria
Direttore Generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore - Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli