La Legge Gelli-Bianco dell’8 marzo 2017 stabilisce per gli operatori sanitari l’obbligo nella propria attività clinica di attenersi alle raccomandazioni delle linee guida (LG) nazionali redatte e pubblicate da enti, istituzioni pubbliche e da società scientifiche iscritte in uno specifico elenco, regolamentato dal Ministero della Salute. «Di qui la richiesta rivolta dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) alle principali società scientifiche di impegnarsi nella produzione di LG su diverse tematiche cliniche» afferma Agnese Persichetti, componente della Commissione Linee Guida AME (Associazione Medici Endocrinologi), coordinata da Alessandro Scoppola. «L'Associazione Medici Endocrinologi (AME) è stata tra le prime a raccogliere la sfida, in linea con la propria mission: fare formazione e dare informazione per una corretta ed efficace gestione dei pazienti affetti da patologie endocrino-metaboliche», sottolinea Persichetti.
«Nel 2019 è stata quindi istituita la Commissione LG dell’AME che da allora ha prodotto cinque LG pubblicate nella piattaforma del Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG) dell'ISS», continua la specialista.
Il gruppo di lavoro è composto da Alessandro Scoppola ed Agostino Paoletta, rispettivamente coordinatore e fondatore della commissione, Agnese Persichetti, Roberto Attanasio, Irene Samperi, Roberto Novizio ed Emilia Biamonte.
«I componenti della Commissione LG hanno affrontato uno specifico percorso di formazione finalizzato all'acquisizione di una appropriata metodologia redazionale», osserva l’endocrinologa. «Le LG devono infatti rispettare i rigorosi criteri metodologici dettagliatamente descritti in un apposito manuale pubblicato dall'ISS. L’intero processo di sviluppo delle LG prevede inoltre un adattamento contestualizzato alla realtà italiana, volto a garantire l'applicabilità dei contenuti del documento e ad assicurarne la sostenibilità all’interno del Servizio Sanitario Nazionale», commenta Persichetti.
«Attualmente» prosegue l’esperta «è in via di elaborazione la LG dal titolo “Gestione terapeutica dell'ipoparatiroidismo post-chirurgico nell'adulto”, in cui AME coordina un gruppo di lavoro multi-societario e multi-disciplinare che vede coinvolte diverse società scientifiche quali:
• SIE (Società Italiana di Endocrinologia)
• SIOMMMS (Società Italiana dell'Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro)
• SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia)
• SIUEC (Società Italiana Unitaria di Endocrinochirurgia)
• ANIED (Associazione Nazionale Infermieri in Endocrinologia e Diabetologia)
• FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti)
• FIRMO (Fondazione Italiana Ricerca sulla Malattia dell’Osso)
• SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia)
• SIMG (Società Italiana di Medicina Generale)
• SIN (Società Italiana di Nefrologia)
• SIPMeL (Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio)».
«La LG ha ottenuto il sostegno dell’APPI (Associazione per i Pazienti con Ipoparatiroidismo), rafforzando la propria rilevanza clinica e l’impatto sulla gestione della patologia», specifica l’endocrinologa.
«L’ipoparatiroidismo è una malattia endocrina, che può essere ritenuta rara qualora si considerino le sole forme genetiche, autoimmuni e idiopatiche, ma che conta una prevalenza in Italia di oltre 10.000 pazienti includendo le forme post-chirurgiche (70-80% dei casi)», commenta Persichetti. «L’AME ha reputato l'argomento assolutamente rilevante e prioritario sia in relazione all'impatto epidemiologico della patologia sia per l'elevata eterogeneità che ne contraddistingue le modalità diagnostiche e terapeutiche», osserva l’esperta. «Il mancato o tardivo riconoscimento della malattia, ed il suo inappropriato trattamento possono infatti avere conseguenze assai gravi».
«L’obiettivo della LG è fornire al personale sanitario indicazioni chiare e condivise per uniformare l’assistenza, minimizzando la variabilità nelle pratiche professionali, limitare le disuguaglianze su tutto il territorio nazionale e ridurre il rischio clinico», riferisce la specialista. «Le raccomandazioni saranno formulate dal panel multidisciplinare di esperti, sulla base delle migliori evidenze scientifiche disponibili a livello internazionale, accuratamente selezionate dal team di metodologi, sulla base della revisione sistematica della letteratura esistente», continua l’endocrinologa.
«La trasparenza del percorso, con documentazione verificabile di ogni fase, dalla selezione degli esperti alla gestione dei conflitti di interesse, garantisce che la produzione della LG sia rigorosa e scientificamente solida» osserva l’esperta. «Tutto questo assicura l’affidabilità delle raccomandazioni, che avranno un impatto concreto sulla pratica clinica», commenta Persichetti.
«Pur rispettando la riservatezza, obbligatoria fino alla conclusione del percorso con la pubblicazione della LG sulla piattaforma nazionale, possiamo anticipare che il panel di esperti ha deciso di affrontare la gestione dell’ipoparatiroidismo anche in corso di gravidanza, per far fronte alla necessità di percorsi e trattamenti adeguati e condivisi in questa delicata fase della vita» prosegue l’endocrinologa. «La gestione di questa condizione in gravidanza e durante l’allattamento è, infatti, diversa dal trattamento della malattia nelle altre fasi della vita, con necessità di possibili modifiche della terapia convenzionale e/o sostitutiva», aggiunge la specialista.
«La commissione LG dell’AME mira a guidare il panel nel produrre raccomandazioni chiare, capaci di migliorare la gestione della patologia», afferma Persichetti. «Considerando il percorso già fatto, con la revisione della letteratura in corso e la prossima formulazione delle raccomandazioni, è realistico prevedere la pubblicazione della LG entro la fine del 2025, in linea con il progetto di presentarla al Congresso Nazionale AME del prossimo novembre», conclude l’esperta.
A.Z.