Si è svolta in 20 piazze italiane la seconda Giornata nazionale della Prevenzione promossa dalla Fadoi, la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti, insieme all’Associazione nazionale infermieri di Medicina interna (Animo). Medici e infermieri sono scesi in strada per offrire screening gratuiti, controlli e consigli di salute, portando l’ospedale tra le persone e sensibilizzando sull’importanza della prevenzione.
“L’Italia è ancora fanalino di coda in termini di prevenzione, meno del 5% delle risorse viene investito in prevenzione sulla popolazione mentre il 90% va a malattie che con un pochino di attenzione, dagli screening agli stili di vita più salutari, potrebbero essere prevenute. L’iniziativa di Fadoi e Animo tende ad avvicinare la popolazione all’ospedale, medici e infermieri arrivano nelle piazze per dare un pizzico di quello che potrebbe essere fare prevenzione già da giovani”, ha spiegato Sara Rotunno, direttrice della Medicina interna dell'ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, presente all’evento nella Capitale.
Secondo i promotori, ogni euro investito in prevenzione ne fa risparmiare tre, ma l’Italia resta agli ultimi posti in Europa per investimenti nel settore, con appena il 5% della spesa sanitaria dedicata alla prevenzione, nonostante questa incida per il 43% sullo stato di salute, contro il 20% dell’ambiente e l’11% delle cure, che però assorbono il 95% delle risorse.
I dati presentati evidenziano un quadro allarmante: quasi il 50% della popolazione è sovrappeso o obesa, quasi il 40% è ipertesa, la prevalenza di dislipidemia è simile, circa il 6% è diabetica e il 20% fuma, con un aumento significativo tra i giovani. A pesare ulteriormente, la diagnosi spesso tardiva di condizioni ad alta prevalenza come ipertensione, dislipidemie e diabete, quando i danni d’organo sono già presenti. Gli internisti ribadiscono l’importanza anche della copertura vaccinale nei soggetti fragili e nei pazienti con più patologie.