In occasione del 57° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), che ha visto la partecipazione di oltre 800 specialisti, è emersa una proiezione preoccupante: nei prossimi 15 anni si prevede un aumento dei casi di epatocarcinoma in Europa, con previsioni in aumento anche per l’Italia. Tuttavia, nonostante il quadro preoccupante, i progressi nel trattamento stanno migliorando la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti.
I dati disponibili mostrano una stima significativa dei casi di epatocarcinoma, e questo incremento potrebbe essere legato a fattori come l’elevata assunzione di alcol, l’obesità, la difficoltà di ridurre i livelli di infezione da HCV e la scarsa efficacia dei programmi di prevenzione. Nonostante il successo nella lotta alle epatiti virali, come evidenziato dalle campagne di vaccinazione contro l’epatite B e i farmaci per l’eradicazione dell’HCV, i dati suggeriscono che l’aumento dei casi potrebbe essere inevitabile.
"Oltre a prolungare la vita dei pazienti, l'immunoterapia ha mostrato un importante impatto sulla risposta al trattamento", ha affermato il Prof. Giuseppe Cabibbo, Professore Associato di Gastroenterologia presso l'Università degli studi di Palermo. "I tumori tendono a crescere meno, possono ridursi e, in alcuni casi, scomparire del tutto. Questo apre la possibilità a trattamenti più radicali, come la chirurgia o il trapianto, in pazienti che in passato sarebbero stati esclusi da queste opzioni".
L'immunoterapia ha anche migliorato la qualità della vita dei pazienti, seppur non priva di effetti avversi, presenta effetti collaterali generalmente più tollerabili rispetto alle terapie tradizionali. La ricerca continua a sviluppare nuove combinazioni di farmaci per rendere l'immunoterapia ancora più efficace, con studi promettenti sull'uso combinato con altre terapie.
Con l’aumento dei casi di epatocarcinoma e la crescente incidenza della MASLD, l’immunoterapia rappresenta un’importante speranza per i pazienti, con un impatto positivo sulla sopravvivenza e sulla qualità della vita. Il continuo sviluppo di terapie combinate e l’evoluzione delle strategie terapeutiche offrono una prospettiva positiva per il trattamento di questo tumore.
"Attualmente, la ricerca continua a sviluppare nuove combinazioni di farmaci per rendere l’immunoterapia ancora più efficace, con dati preliminari promettenti," ha concluso il Prof. Cabibbo. Con l’avanzare degli studi e le nuove approvazioni regolatorie, l’immunoterapia potrebbe diventare una risorsa sempre più centrale nella lotta contro il tumore del fegato, offrendo nuove speranze a pazienti e medici.