Un recente studio pubblicato su Nature ha mostrato risultati incoraggianti riguardo a un vaccino sperimentale per il cancro al rene. I primi dati rivelano che i pazienti, affetti da stadi avanzati della malattia e vaccinati dopo l'asportazione chirurgica dei tumori, non hanno manifestato segni di recidiva anche a distanza di anni.
La dott.ssa Toni Choueiri del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, che ha contribuito a guidare lo studio, spiega l'importanza di questi risultati: "Stiamo parlando di pazienti con un alto rischio di recidiva del cancro. Dopo un follow-up medio di quasi quattro anni, nessuno dei nove pazienti vaccinati ha avuto recidive del loro tumore."
Il trattamento standard per il carcinoma renale a cellule chiare di stadio III o IV è la chirurgia seguita da immunoterapia. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il cancro può comparire di nuovo, tipicamente entro tre anni, e a quel punto non esistono trattamenti efficaci.
Il nuovo vaccino è "personalizzato", progettato per addestrare il sistema immunitario del paziente a riconoscere ed eliminare eventuali cellule cancerose residue. Utilizzando campioni di tumore rimossi durante l'intervento chirurgico, i ricercatori hanno identificato neoantigeni, piccoli frammenti di proteine presenti solo nel tumore e non in altre cellule del corpo. Successivamente, hanno selezionato questi neoantigeni per il vaccino basandosi sulla probabilità di una forte risposta immunitaria.
Il Dr. David Braun della Yale School of Medicine di New Haven, Connecticut, co-autore dello studio, ha illustra l'approccio a Reuters: "Scegliamo bersagli specifici per il tumore e distinti da qualsiasi altra parte del corpo. In questo modo si può ‘indirizzare' efficacemente il sistema immunitario contro il cancro in modo molto specifico."
Ora i ricercatori stanno testando un vaccino simile per il cancro renale in un trial randomizzato con 272 pazienti.
https://www.nature.com/articles/s41586-024-08507-5
Cristoforo Zervos