L'asma aumenta il rischio di reazioni allergiche alimentari severe nei pazienti. Questo è quanto emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Unità di Immunologia, Reumatologia, Allergologia e Malattie Rare dell'IRCCS Istituto Scientifico San Raffaele di Milano, coordinato da Maria Bernadette Cilona. Pubblicato su "European Annals of Allergy and Clinical Immunology", lo studio ha analizzato l'incidenza delle reazioni allergiche alimentari severe in pazienti con e senza storia di asma, riscontrando un aumento significativo del rischio per chi soffre di entrambe le condizioni.
Lo studio, condotto attraverso una ricerca sistematica su banche dati elettroniche come PubMed, Scopus e Web of Science, ha incluso otto studi osservazionali per un totale di 90.367 pazienti, di cui 28.166 con allergie alimentari. Gli autori hanno confrontato l'incidenza delle reazioni allergiche alimentari severe nei pazienti con storia di asma rispetto a quelli senza storia di asma. I risultati hanno mostrato un aumento del rischio di reazioni allergiche alimentari severe nei pazienti con asma (OR 1,28; 95%CI 1,03-1,59; p = 0,03; I2 = 59%).
Le reazioni allergiche alimentari possono variare da lievi a gravi e potenzialmente letali, coinvolgendo diversi sintomi e organi. Tuttavia, l'impatto dell'asma su tali reazioni non era completamente compreso. I risultati di questo studio confermano l'ipotesi che l'asma possa aumentare il rischio di reazioni allergiche alimentari severe, evidenziando l'importanza di strategie di prevenzione e gestione mirate per questi pazienti.
I ricercatori sottolineano che le persone con entrambe le condizioni sono ad alto rischio di reazioni allergiche potenzialmente fatali. Pertanto, gli operatori sanitari dovrebbero dare priorità a strategie di prevenzione e gestione per questi soggetti, garantendo un trattamento ottimale di entrambe le patologie per prevenire eventi potenzialmente letali.
In conclusione, i pazienti con asma e allergie alimentari sono a maggior rischio di reazioni allergiche alimentari gravi. Una gestione ottimale di entrambe le condizioni è essenziale per prevenire eventi potenzialmente pericolosi per la vita. Lo studio enfatizza la necessità di un approccio integrato nella cura di questi pazienti per migliorare la loro qualità di vita e ridurre i rischi associati.
Arturo Zenorini
Eur Ann Allergy Clin Immunol. 2025 Jan;57(1):4-11. doi: 10.23822/EurAnnACI.1764-1489.351.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38919132/