È una condizione patologica della spalla post traumatica ,conseguente ad una lussazione posteriore non riconosciuta.
Viene anche definita “la trappola diagnostica “perché spesso, può non essere evidenziata da un esame radiografico di pronto soccorso non eseguito correttamente.
Nella letteratura internazionale fino al 2020 non vi era, nei casi cronici irriducibili, un trattamento se non attraverso una chirurgia invasiva aperta.
Le diverse strategie chirurgiche in questi casi andavano da tecniche di osteotomie di vario tipo a trapianti da cadavere fino ad arrivare ad interventi di sostituzione protesica.
Tali interventi, tutti molto invasivi, erano la causa di un alto rischio di necrosi della testa omerale e condizionavano eventuali future chirurgie sull’omero.
Nel 2020 abbiamo pubblicato sul giornale (KSSTA)’organo ufficiale della società Europea (ESSKA), primi al mondo, una tecnica di riduzione e riparazione artroscopica della lussazione posteriore ingranata cronica non riducibile.
La tecnica è stata pubblicata dopo aver eseguito uno studio retrospettivo sui pazienti operati dal 2013 al 2018 con un follow-up minimo di 2 anni. Nel 2022 la tecnica è stata inserita nell’algoritmo di trattamento per questa patologia dal giornale ufficiale della società Europea ( EFORT open Reviews)
L’intervento consiste nel ridurre la lussazione in artroscopia eseguendo una capsulotomia anteriore e posteriore. Dopo la riduzione si esegue il riempimento del difetto anteriore osseo della testa dell’omero( McLaughlin),con il remplissage del sottoscapolare attraverso una micro vite riassorbibile o in titanio.
L’intervento si esegue in anestesia loco regionale ed ha una durata media di circa 40 minuti.
Dopo l’intervento al paziente viene applicato un tutore da mantenere per 4 settimane e viene iniziata una precoce fisioterapia
La tecnica ha l’enorme vantaggio di essere poco invasiva (3 piccole incisioni da 4 mm), di ridurre i tempi di recupero (circa 3 mesi) e di non compromettere futuri interventi chirurgici.
I risultati sono straordinari, abbiamo eseguito 51 casi con nessuna necrosi della testa e nessuna recidiva di lussazione.
Negli ultimi anni solo in Italia sono stati 14 i chirurghi di spalla che hanno iniziato a utilizzare questo tipo di approccio chirurgico per il trattamento di questa difficile e rara patologia della spalla.
Nel futuro prossimo, questa tecnica, potrebbe diventare il gold standard per il trattamento delle lussazioni posteriori ingranate croniche in tutto il mondo.
Dott. Alfonso Romano