“La criticità della situazione è nota non ci sono più scuse da parte dello Stato per non agire prontamente, se non l'indifferenza e il ritenere la morte o le lesioni agli operatori un rischio calcolato e accettato. E questa prospettiva noi non possiamo permetterla, come psichiatri e come esseri umani: la prima volta è stata una tragedia, non permettiamo che diventi una farsa”. La denuncia arriva dalla presidente della Società italiana di psichiatria, Liliana Dell’Osso, a seguito dell’ennesimo atto di violenza subito dalla categoria. La psichiatria, secondo i dati Anaao-Assomed, è la branca della medicina più colpita: il 34%, seguita dai pronto soccorso (20%).