Dopo dieci anni dall’ultima edizione e un lavoro durato quattro anni, la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha presentato ufficialmente a Piacenza, nel corso del XLIV Congresso Nazionale, la V Revisione dei LARN Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana.
In primo luogo, i nuovi LARN hanno previsto la revisione di un’enorme massa di nuovi dati sul metabolismo dei diversi nutrienti, le manifestazioni di carenza e di tossicità, i livelli di assunzione e la relazione tra questi ultimi ed il rischio di patologie cronico-degenerative, in particolare cardiovascolari e neoplastiche, principali cause di morte e di disabilità nel nostro Paese. Sono stati ridefiniti i pesi esemplificativi per l’età evolutiva, adottando i valori definiti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e condivisi dalla Società Italiana di Pediatria (SIP). In sintonia con le raccomandazioni della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), sono state ridefinite anche le fasce d’età, che vanno adesso da 18 a 64 anni per l’adulto e da 65 anni in poi per la popolazione geriatrica.
Nel corso della Tavola Rotonda di presentazione sono stati, inoltre, illustrati i dati dell’ultimo rilevamento condotto dal CREA, a circa 15 anni di distanza dal precedente, circa i consumi e le fonti di nutrienti della popolazione italiana: questi nuovi dati sono diventati parte integrante della V Revisione dei LARN grazie alla disponibilità dei colleghi del CREA e sono stati particolarmente utili per la ri-definizione dei livelli di assunzione adeguata (AR) di alcuni nutrienti rispetto alla precedente edizione, con particolare riferimento ai livelli di assunzione di alcune vitamine (B2, B6, B7, folati, B12, vitamine A e K) e minerali (in particolare potassio, magnesio, calcio, fosforo, rame e selenio).
Per quanto riguarda l’apporto proteico, pur mantenendo invariata l’assunzione di riferimento per la popolazione rispetto alla precedente edizione, è stato ampliato l’intervallo di riferimento rispetto all’apporto energetico, passando dal 12-18% al 12-20% dell’energia totale della dieta, intervenendo anche sui valori di riferimento nell’età evolutiva allineando la raccomandazione sulle proteine con i documenti di consenso pediatrici. Si può parlare di fatto di una vera e propria evoluzione culturale laddove è stata sottolineata l'importanza di un’inclusione più generosa di fonti proteiche vegetali, a fronte di quelle di origine animale nella dieta, in ragione di nuove evidenze riguardo la mortalità, ma anche e soprattutto la sostenibilità della produzione di alimenti.
Anche in questa revisione, la porzione standard viene “tradotta” in una misura domestica comune (tazza, cucchiaio, pezzo, fetta, frazione, ecc.) per suggerire, quando possibile, degli esempi pratici sia al produttore, che al professionista della salute e per facilitare la comprensione dell’entità della porzione standard nel singolo individuo. Per la prima volta sono inserite le variazioni in peso delle porzioni standard di alcuni alimenti da crudi a cotti, informazione rilevante sia per la dietoterapia, che per la ristorazione collettiva e una tabella di confronto tra la porzione standard e le quantità suggerite (porzioni indicative) nell’età evolutiva, per facilitare l’utilizzo della porzione standard nell’elaborazione dei programmi dietetici in questa fascia di età.