''Solidarietà alla direttrice del pronto soccorso di Foggia, Paola Caporaletti, aggredita mentre prestava aiuto a una ragazza che accompagnava un paziente e si era sentita male. Bene ha fatto ad avviare subito l'iter della denuncia: ora auspichiamo che le indagini siano rapide e la risposta efficace''. Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, sull’ennesima aggressione avvenuta al pronto soccorso del Policlinico Riuniti, la seconda nel giro di una settimana. Una vera e propria emergenza, che ha spinto il presidente dell'Ordine, Pierluigi De Paolis, a incontrare, insieme ai sindacati medici, il sindaco e l’assessore alla Legalità. ''Proprio mentre i vertici dell’Ordine erano in Comune - osserva Anelli - si è consumata l'aggressione".
"Chiediamo che siano poste in essere, a livello locale, regionale e nazionale, tutte le azioni possibili per fermare questa spirale di violenza - sottolinea - che colpisce soprattutto gli operatori dell’emergenza-urgenza ospedaliera e territoriale, già stremati dalla carenza di organico e dai carichi di lavoro. Il rischio è quello di un abbandono in massa dei professionisti e del conseguente collasso di questi servizi essenziali per la popolazione. Per questo serve una rivoluzione culturale, una rinnovata alleanza con i cittadini per dire, tutti insieme, 'basta' alla violenza contro i medici''.
I numeri delle aggressioni sono in crescita. In Puglia, secondo i risultati di un'indagine esplorativa sviluppata dal Sistema regionale di gestione integrata della sicurezza sul lavoro (Sirgisl), con il supporto della Scuola di specializzazione di Medicina del lavoro dell’Università Aldo Moro di Bari, il 42% degli operatori ha subito una forma di violenza sul luogo di lavoro. Le categorie più colpite sono i medici (34,7%) e gli infermieri (32,9%). L'87% ha subito aggressioni verbali, il 12% violenza fisica, il 3% molestie. La maggior parte delle aggressioni sono state perpetrate dai pazienti (47,6%) e dai loro parenti (42,3%). Oltre il 90% degli episodi di violenza ha avuto luogo all'interno delle strutture ospedaliere.