Un’analisi dei costi dei trattamenti del disturbo post-traumatico da stress (Ptsd) dimostra che permettere ai pazienti di scegliere la cura - farmaci o psicoterapia - costa meno che assegnarla d’ufficio e migliora la qualità di vita. In uno studio pubblicato sul Journal of clinical psychiatry, ogni paziente con Ptsd libero...
In una recente meta-analisi pubblicata su JAMA Internal Medicine, Prochazka (Denver Veterans Affairs Medical Center) e Caverly (University of Colorado...
La bioetica ha da molto tempo affrontato il tema del contenimento dei costi sanitari e delle modalità di allocazione delle scarse risorse disponibili, sottolineando l’importanza di mantenere una sorta di giustizia distributiva. Ma ora il dibattito si sta spostando da un modello di mero razionamento dei costi verso un concetto etico centrato sull’evitare gli sprechi. Questo cambiamento di approccio ha importanti conseguenze ed implicazioni sulle politiche sanitarie e sulla organizzazione dei servizi.
La crescita insostenibile dei costi della sanità ha posto come priorità assoluta in molti Paesi la riduzione dei costi sanitari, pur mantenendo una buona qualità della assistenza. Molti sono i fattori che aumentano la spesa sanitaria: nuovi farmaci, devices, procedure varie ed esecuzione di test con tecnologie evolute. Le innovazioni biomediche sono spesso fattori chiave per migliorare gli outcome dei pazienti; tuttavia l’utilizzo di queste tecnologie mediche va effettuato in modo giudizioso valutando se i potenziali benefici giustificano i costi.
L’uso di trattamenti basati su solide evidenze cliniche ha contribuito negli ultimi anni a ridurre in modo sostanziale la morbilità e mortalità per malattie cardiovascolari. Il ricorso a terapie farmacologiche altamente efficaci in seguito ad un episodio di infarto del miocardio è oggi altamente diffuso nella realtà degli Stati Uniti. L’implementazione di opportuni indicatori di qualità applicati alla pratica clinica ha fatto sì che i farmaci più appropriati vengano oggi universalmente prescritti; ma ora il problema principale è rappresentato dal fatto che molti pazienti non completano neanche il primo ciclo di terapia o quantomeno dimostrano una scarsa compliance nel tempo al regime terapeutico impostato. Il costo dei farmaci rappresenta uno dei principali fattori che contribuisce ad uno sottoutilizzo dei farmaci. Negli Stati Uniti si stima che 1/3 dei pazienti non completi il ciclo di terapia consigliato o comunque riduca il dosaggio dei farmaci per i costi economici connessi.
Il management coordinato delle malattie croniche – specialmente quelle ad alto rischio e ad elevato costo – è ritenuto essere in grado di assicurare un alto livello di qualità delle cure unitamente ad un risparmio consistente dei costi sanitari: si tratta cioè di assicurare una gestione delle cure in modo strutturato - sia nelle fasi di acuzie che nel lungo periodo - con una visione globale del paziente ed una integrazione tra i vari setting assistenziali.
I rapporti tra chi fa programmazione sanitaria ed i professionisti medici sono spesso tesi e distorti, tali comunque da rendere difficile o forse impossibile una visione condivisa che permetta di ridisegnare un sistema sanitario di qualità e creare un modello organizzativo rivolto a praticare le migliori cure in modo efficiente, compatibile con le risorse disponibili ed al tempo stesso efficace.
Non ci sono altri articoli da mostrare
Resta aggiornato con noi!
La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.
I più letti della settimana
CODIFA
Farmaci, integratori, dispositivi medici, prodotti veterinari e tanto altro. Digita il marchio, il principio attivo o l'azienda del prodotto che stai cercando.
L’impatto dell’Intelligenza Artificiale (AI) e dei Big Data nel settore sanitario è innegabile. L’AI sta rivoluzionando la scoperta di farmaci, la...