Le Case della Comunità operative sono poco più di 300 su oltre 1.200 previste, gli Ospedali di Comunità attivi meno di un terzo di quelli programmati e solo il 60% delle Centrali Operative Territoriali risulta funzionante. In molte Regioni, soprattutto al Sud e nelle aree interne, l’attuazione del DM 77 è in ritardo di 12-18 mesi. I dati del monitoraggio del DM 77/2022 presentati al CIPOMO Day 2025 mostrano ritardi significativi nell’attuazione dei servizi territoriali previsti.
Durante il CIPOMO Day 2025 – evento annuale del Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri – sono state illustrate quattro linee di intervento per accelerare l’integrazione:
• visione organica del percorso oncologico dalla diagnosi al long-term care;
• diffusione dei modelli organizzativi già validati;
• politiche regionali che riducano la variabilità territoriale;
• digitalizzazione, telemedicina e presa in carico domiciliare come pilastri della nuova assistenza.
“Queste criticità – spiega Silvana Leo, direttore U.O.C. Oncologia Medica, Ospedale Vito Fazzi di Lecce, consigliere CIPOMO – emergono in un contesto in cui l’aspettativa di vita è in aumento, la popolazione anziana e con comorbidità cresce, e le neoplasie assumono sempre più spesso un profilo di patologia cronica. Da ciò deriva la necessità di riorganizzare i percorsi di cura: non più solo ‘ospedale come unico luogo di cura’, ma un sistema capace di offrire assistenza integrata, multiprofessionale e articolata tra ospedale e territorio. Oggi follow-up, terapia di supporto e gestione delle tossicità potrebbero essere svolti nei nuovi setting territoriali, come previsto dalle Linee di indirizzo AGENAS, liberando risorse ospedaliere e migliorando la qualità di vita dei pazienti”.
“L’ospedale non deve essere più considerato l’unica sede di offerta di salute – prosegue Giuseppina Sarobba, direttore U.O.C. Oncologia Medica ASL 3, Ospedale San Francesco di Nuoro, tesoriere CIPOMO – soprattutto per il paziente oncologico, diventato sempre più cronico, ma piuttosto per garantire al paziente un vero percorso sempre più integrato e multiprofessionale. Si auspica inoltre che le nuove reti possano giungere a criteri di eleggibilità per una uniformità della categorizzazione ospedale-territorio”.
Secondo gli oncologi, la crescente incidenza di tumori e patologie legate all’età richiede percorsi più articolati e personalizzati. “Si produce così l’esigenza di ‘team adeguati’ tra medici di medicina generale, presidi territoriali, ospedali, famiglie e strutture erogatrici per affrontare la complessità crescente – precisa Cinzia Ortega, Direttore S.C. Oncologia, ASLCN2 Alba e Bra, Ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno (CN) – La somministrazione di farmaci orali e sottocutanei diventa una leva per spostare parte della cura als territorio, in collegamento costante con la struttura ospedaliera e tramite modalità quali la telemedicina”.
Il percorso oncologico è sempre meno centrato sull’ospedale. “Il percorso del paziente è oggi sempre meno centrato sui setting ospedalieri tradizionali – aggiunge Monica Giordano, direttore Struttura Complessa di Oncologia all’Ospedale Sant'Anna di Como – e sempre più orientato alla gestione ambulatoriale, territoriale e domiciliare, anche grazie alle nuove terapie orali e sottocutanee e ai progressi della telemedicina. La crescente sopravvivenza ‘con tumore’ genera bisogni nuovi a cui il sistema deve saper rispondere in modo differenziato, valorizzando il ruolo dei medici di medicina generale e delle equipe multiprofessionali”.
Tra gli strumenti abilitanti, digitalizzazione e interoperabilità sono identificate come elementi ancora insufficientemente sviluppati. “La telemedicina è oggi una risorsa sottoutilizzata, ma può ridurre disagi, costi sociali ed economici e migliorare il coordinamento tra tutti gli attori della cura – conclude il presidente CIPOMO, Paolo Tralongo – In un momento segnato dalla cronicizzazione delle malattie oncologiche e dall’urgenza di rendere sostenibile il sistema sanitario, la piena integrazione ospedale-territorio non è più un’opzione ma una condizione imprescindibile”.
Fonte: Monitoraggio Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) sull’attuazione del DM 77/2022 https://www.agenas.gov.it/aree-tematiche/comunicazione/primo-piano/2569-report-nazionale-di-sintesi-dei-risultati-del-monitoraggio-dm-77-2022-–-ii-semestre-2024